Paper Corn: Il diritto di opporsi di Destin Daniel Cretton (2019)

 

 

Titolo originale: Just Mercy
Data di uscita: 29 gennaio 2020
Genere: drammatico
Regia: Destin Daniel Cretton

Il Diritto di Opporsi è la storia di Bryan Stevenson, un avvocato che ha scelto di impiegare la sua professione per lottare affinché le ingiustizie non rimangano impunite. Dopo la laurea ad Harvard, Bryan decide di rinunciare alle diverse cause remunerative, ma sceglie di intraprendere una strada più difficile e meno battuta. Deciso a difendere tutti coloro che sono stati accusati ingiustamente, si reca ad Alabama, dove lavora fianco a fianco con la collega locale Eva Ansley. Il primo caso che il giovane avvocato deve affrontare è un omicidio: una diciottenne è stata uccisa e l’unico sospettato, Walter McMillian, è stato accusato e condannato a morte. Ci sono molte prove a suo favore e soltanto una testimonianza di un criminale, con tanto di movente per mentire, lo incastra. Nonostante ciò, Walter rischia la morte e il motivo è probabilmente legato più al colore della sua pelle che a un reale coinvolgimento nell’omicidio.

 

— IL TRAILER —

 

 

 

Finalmente sono riuscita a tornare al cinema, era davvero molto tempo che non riuscivo a ritagliarmi qualche ora per rilassarmi davanti al grande schermo tra profumo di popcorn e caramelle. Il motivo? L’ultimo periodo dell’anno è stato davvero complesso e per niente spensierato, mi sono trascinata fino alle vacanze di Natale in cui ho finalmente staccato la spina, lasciandomi alle spalle preoccupazioni e anche un paio di film che avrei voluto tanto vedere. Gennaio per fortuna si è rivelato un mese più tranquillo, tornata la serenità non ho esitato ad accettare la proposta della visione di Il diritto di opporsi, un film di cui non conoscevo proprio nulla!

Sono rimasta molto colpita dalla visione del trailer, mi è subito sembrava una vicenda interessante, capace di far riflettere su argomenti importanti e profondi, e perché no anche insegnare qualcosa. Quello che mi ha attirato di più della vicenda è la particolare vicinanza ad uno dei miei romanzi classici preferiti di sempre, Il buio oltre la siepe di Harper Lee. La situazione protagonista di Il diritto di opporsi è davvero molto simile alla vicenda chiave di Il buio oltre la siepe, in entrambi i casi abbiamo un’America fortemente razzista, l’Alabama, qualcuno che viene accusato ingiustamente a causa del proprio colore della pelle e qualcuno che non ha la minima intenzione di voler vedere commessa l’ennesima ingiustizia. Sono stata molto felice di scoprire che il film cita Harper Lee e il suo grande capolavoro!

 

 

Il diritto di opporsi è basato su una storia vera, i personaggi del film rappresentano persone vere che hanno realmente subito terribili ingiustizie. Sono stata davvero colpita dalla grandissima somiglianza tra gli attori e i protagonisti reali della vicenda che sono comparsi in foto ufficiali alla fine della pellicola. Non mi capita spesso di andare al cinema per vedere film “seri”, o almeno nell’ultimo periodo ho visto più che altro film/cartoni Disney e film Marvel, sicuramente è stata un’esperienza che ha reso il cinema ancor più interessante, un mezzo per pensare molto e riflettere anche a diversi giorni di distanza. Protagonisti del film sono Bryan Stevenson e Walter McMillan, due uomini neri abituati dalla vita a convivere con pregiudizi e ingiustizie. Stevenson è un giovane avvocato, appena uscito da Harvard, sceglie di trasferirsi in Alabama per prestare assistenza gratuita ai condannati rinchiusi nel braccio della morte. Non si è mai visto né sentito di un nero che offre speranza e aiuto a chi è ad un passo dal pagare il prezzo più alto immaginabile; nessuno è mai uscito dal braccio della morte in Alabama, almeno non vivo. Come possiamo immaginare, la vita scelta da Stevenson non sarà un cammino facile da percorrere, nonostante sia una persona rispettabile e qualificata subirà una serie di ingiustizie, sarà vittima di pregiudizi e ostacoli.

Walter McMillan è stato accusato ingiustamente di aver ucciso una giovane ragazza bianca trovata morta in una lavanderia. Essendo un caso delicato che ha profondamente scosso la comunità era necessario trovare un colpevole, e chi meglio di un nero poteva fare al caso di uno sceriffo brancolante nel buio? Mi ha davvero impressionata la facilità con cui era possibile togliere ingiustamente la libertà e la vita ad un nero, nonostante le schiaccianti prove della sua innocenza; le prove contro McMillan sono state completamente inventante utilizzando altra violenza. Quello che mi ha scioccata di più della vicenda è stato l’arresto di McMillan, l’uomo stava rincasando da una normale giornata di lavoro, sereno, tranquillo e felice che di lì a poco avrebbe ritrovato il calore di casa e della sua famiglia, da un momento all’altro è stato privato di tutto quanto.

 

 

Immagino, senza sicuramente riuscirci davvero, l’angoscia e la preoccupazione di vivere in un territorio formalmente libero ma avvelenato dal razzismo e dai pregiudizi; la sensazione schiacciante di poter essere arrestato in qualsiasi momento per un crimine non commesso. Il diritto di opporsi è una testimonianza che non dovremmo ignorare, è un film capace di lasciare il segno e spingere lo spettatore a riflettere su ciò che è accaduto e sulla situazione attuale.

 

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
Precedente Come acqua versata nell'acqua di Claudia Bergomi | Recensione di Deborah Successivo Old but gold: La cassa oblunga di Edgar Allan Poe (Leone Editore)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.