The Whispering room: Cenere di Elisa Emiliani

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Benvenuti in una nuova puntata della nostra rubrica The Whispering Room, oggi partiamo alla scoperta di un romanzo fantascientifico tutto italiano, siete pronti? Diamo il benvenuto a Elisa Emiliani che torna a trovarci nella nostra Stamberga per chiacchierare del suo nuovo romanzo che uscirà a breve, Cenere.

 

#Scopriamoilromanzo

 

 

Editore: Zona42
Data di uscita: 21 gennaio 2019
Prezzo: 12.90 € 
Pagine: 450 totali ; 160 ogni parte
Acquistalo subito: Cenere

Cosa puoi fare se vivi in provincia, il regime corporatista incombe e cucinare cristalli o stordirsi di alcool non è più sufficiente? Ash, la Reba e Anna se lo chiedono spesso e inventano il Gioco. Una scappatoia, una strategia di sopravvivenza e l’unica possibilità che hanno per dare un senso a giornate di ordinaria disperazione. Nel frattempo intorno a loro tutto si fa più oscuro: la morte della Gramigna, un prete scomparso, un marchio a identificare chi non vuole o non può allinearsi al pensiero dominante. Cenere è il racconto dell’estate in cui tre ragazze decidono di riprendere il controllo della propria esistenza: Ash alle prese con un padre sempre più distante, la Reba a cui servirebbero gambe funzionanti, Anna, alla ricerca del suo amore perduto. La voce potente e appassionata di Elisa Emilani racconta una storia di amicizia e resistenza. Di quelle amicizie che a sedici anni ti riempiono le giornate, e che insieme alla rivoluzione sono tutto quello che serve quando sei giovane e ti senti immortale.

 

#Bottaerisposta

 

 

Ciao Deborah, intanto grazie mille di ospitarmi sulla Stamberga!

 

  • Come è nata l’idea di Cenere?

L’idea è nata da un mese speso a Torino con un’amica a parlare di paranoia informatica, con chiavette criptate a spaccarsi il cervello per cercare di capire Linux (poi un Macbook Air ha vanificato tutto).
C’era la nostalgia di casa (quando ho scritto Cenere vivevo in Spagna), delle campagne romagnole e dei calanchi, ma soprattutto delle amiche.
Infine c’era l’incubo di un regime alla porta di casa, e il tentativo di immaginare come avremmo reagito le mie amiche ed io, se fosse successo a noi quando facevamo il liceo.

 

  • C’è un episodio che ti si è delineato prima degli altri?

L’incipit, più o meno così com’è (retata al funerale clandestino, Ash completamente ubriaca, ricordi della Gramigna impiccata al noce), che inizialmente era seguito dal beta test del Gioco, lo spazio virtuale di privacy informatica che le protagoniste devono programmare prima di essere beccate dalla polizia.

 

  • Raccontaci qualcosa riguardo i protagonisti della storia.

Ash è orfana di madre, ha stivali texani di vero cuoio e capelli rosso fuoco (tinti). Sul collo ha tatuato “JC”, Jesus Christ e Johnny Cash. Ama molto Jimmy il cane spelacchiato.
Anna è figlia di corporatisti, spocchiosa, ha contatti col mercato nero dove si procura cristalli e programma il Gioco.
La Reba non ha le gambe, al loro posto ci sono dei vecchi impianti che cigolano da morire. Si diverte a schiantare al suolo i voli pindarici di Anna facendo sfoggio di volgarità gratuite.

 

  • A quale dei tuoi personaggi sei più legata?

Diciamo che se dovessi scegliere una delle tre ragazze da portare nel mondo reale, sarebbe La Reba. È la più dolce.

 

  • C’è qualche curiosità che non hai scritto nel romanzo e vuoi condividere con i tuoi lettori?

A celebrare il funerale clandestino della Gramigna, proprio nell’incipit, è un prete di nome Padre Giulio. Non l’ho mai detto a nessuno, ma è ispirato al prete del film “Roma città aperta”. È così che l’immagino. Un prete della resistenza.

 

  • Quale messaggio vorresti arrivasse a chi legge il tuo libro?

In generale mi piacerebbe che si ponesse la stessa mia domanda, ovvero: che cosa farei io in una circostanza simile? Vorrei far passare il messaggio che si debba vegliare sui propri diritti e difenderli con le unghie e con i denti, perché non sono affatto scontati. Che tutti possiamo scegliere cosa siamo disposti a perdere, e forse è utile pensarci in anticipo. Che più di qualunque altra cosa, incluso l’esito di una missione o la stessa vita, siano importanti i legami di amicizia e amore tra le persone.

 

  • Cosa significa per te la scrittura? Hai qualche consiglio per chi sogna di intraprendere questo cammino?

La scrittura è per me come una vecchia amica. Da qualche parte ho sentito che se un’amicizia dura da 7 anni allora è verosimile che duri per sempre. Ecco, io scrivo da più di sette anni e ormai credo che la nostra sia una relazione stabile!

Non mi sento nella posizione di dare consigli, sono anch’io appena all’inizio del cammino, ma forse guardando indietro posso dire che cercare il confronto con altri è sempre positivo, soprattutto se si tratta di altre persone che scrivono, o insegnanti di scrittura (ho frequentato la Bottega di Narrazione di Mozzi e lo rifarei assolutamente).

 

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Continuare a scrivere! Ho un romanzo in lettura alla United Stories Agency (incrociate le dita per me!), in cui il mondo inizia ad arrugginire. Ora invece sto scrivendo la storia di due mondi paralleli uniti da un pozzetto idraulico dove è scomparso un bambino. Ah, sì, scrivo solo cose morbose, così posso essere una persona allegra nella vita!

 

Un grande in bocca al lupo per l’uscita del tuo nuovo romanzo!

 

Grazia ancora, Deborah, e buone letture!
Elisa :)

 

#Conosciamol’autrice

 

Elisa Emiliani, faentina, classe 1986. Cresciuta a pane e fantascienza, ha presentato una tesi in Filosofia Semiotica dal titolo Problematiche filosofiche nella narrativa fantascientifica(analisi di Scorrete lacrime, disse il poliziotto di Philip K. Dick) che ha suscitato più sdegno che entusiasmo in commissione di laurea. Ha deciso di non intraprendere la carriera accademica e si è trasferita in Inghilterra, poi in un paesino sperduto della Galizia dove è nata l’idea di Cenere. Nel frattempo ha scritto racconti per Fantasy magazine, Effemme e Speechless magazine, ha curato la rubrica Problemi d’identità seriale per la rivista Inkroci ed esplorato ambientazioni distopiche sul blog Philomela997. Nel 2017 ha frequentato la Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi dedicandosi a nuove sperimentazioni narrative. È recentemente tornata nella Romagna faentina dove gestisce progetti di mobilità giovanile internazionale e scrive storie di incubi che filtrano in mondi quasi reali.
Ha un sito web: elisaemiliani.it

 

 

 

 

 

 

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