Un libro per due #1: La gemella sbagliata di Ann Morgan

Fra blogger non c’è soltanto concorrenza, spesso l’unione fa la forza e questa rubrica è la dimostrazione che se puoi “sognarlo, puoi farlo”. Con una blogger amica recensirò un libro ogni mese, dando vita così, non solo a un bellissimo dialogo, ma anche a un’ interessante scambio di idee.

Inauguriamo la sezione con la prima lettura condivisa con Eleonora, blogger amica di Vivere tra le righe. Il romanzo da cui abbiamo deciso di cominciare si intitola “La gemella sbagliata” di Ann Morgan.

La gemella sbagliata di Ann Morgan

“Seduta all’estremo di una fila, senza applaudire, penso che la vecchia Helen non avrebbe mai recitato una poesia facendo strane voci. È come se Ellie avesse preso Helen e le avesse cambiato forma, aggiungendo pezzi qua e là, e così, al posto che sarebbe stato di Helen, adesso c’è una creatura nuova e irriconoscibile. È una Hellie, non una Helen. Helen se n’è andata. E inizio a pensare che forse non tornerà mai più.”

Dettagli:

  •     Titolo originale: Beside Myself
  •     Genere: Thriller psicologico
  •     Editore: Piemme
  •     Pagine: 396
  •     Acquistalo subito: La gemella sbagliata

Il Libro – Trama:

Helen ed Ellie sono gemelle. Identiche. Almeno così le vedono gli altri. Ma le due bambine sanno che non è così: Helen è la leader, Ellie la spalla. Helen decide, Ellie obbedisce. Helen pretende, Ellie accetta. Helen inventa i giochi, Ellie partecipa. Finché Helen ne inventa uno un po’ troppo pericoloso: scambiarsi le parti. Solo per un giorno. Dai vestiti alla pettinatura ai modi di fare. Ed ecco che Ellie, con la treccia di Helen, comincia a spadroneggiare, mentre Helen si finge la sottomessa e spaventata Ellie. È divertente, le due bambine ridono da matte. Ci cascano tutti, perfino la mamma. Ma, alla sera, quando il gioco dovrebbe essere finito, e Helen pretende di tornare a essere se stessa, Ellie per la prima volta dice di no. Ormai è lei la leader. E non tornerà indietro. Da questo momento, per la vera Helen comincia l’incubo…

Un capolavoro di suspense e inquietudine, che riesce a raccontare in modo straordinario la discesa agli inferi della protagonista, nonché la facilità con cui si possono manipolare le persone e distorcere la realtà. Perché non tutto è come sembra, anche nelle migliori famiglie, e in quella di Helen ed Ellie ci sono molti più segreti di quanti le bambine stesse possano immaginare. Al punto che un gioco innocente, forse, non è mai stato solo un gioco.

Una lettura tesa e avvincente, che vi farà girare le pagine vorticosamente, e che fa di Ann Morgan una delle voci più sorprendenti del thriller psicologico.

Let’s talk about “La gemella sbagliata”:

Le due protagoniste di questo romanzo sono Helen ed Ellie, due gemelle, perfettamente identiche. La prima ha un carattere più forte, è una vera leader mentre Ellie, l’opposto, obbedisce a testa bassa. L’essere due gocce d’acqua non permette di distinguerle, a parte per il comportamento o lo stile, è davvero difficile capire chi sia l’una o l’altra. Per combattere la monotonia, Helen cerca di convincere sua sorella a fare qualcosa di diverso, un gioco, una sfida per rendere più divertente la loro giornata. Propone di scambiarsi di posto e anche se Ellie è titubante, alla fine cede e in men che non si dica Helen diventa Ellie e quest’ultima Helen.

La prima vittima del loro gioco è una loro compagna di scuola, che vedendo Ellie con la treccia di Helen la crede quest’ultima e notando il bizzarro comporamento di Helen alias Ellie, capisce di avere di fronte la gemella dal temperamento più “debole”. Lo scherzo sembra funzionare così bene per cui non c’è ragione di mettere fine al divertimento. Anche la loro madre diventa il loro bersaglio, ma al contrario delle aspettative delle gemelle, non sembra riconoscerle. È sempre più divertente rendersi conto di averla fatta a tutti, in particolar modo alla madre, ma quando il gioco dovrebbe finire, ride bene chi ride ultima. Ellie per la prima volta si trova a suo agio nei panni di Helen, ora è lei quella autoritaria e in grado di prendere le decisioni, perciò si oppone alla richiesta di sua sorella di riportare tutto come prima. Questo sarà solo l’inizio di una lunga discesa verso il baratro dell’oblio.

La vera Helen rimane intrappolata in un corpo che non è più il suo, privata persino della sua stessa identità. La madre comincia a trattarla come se fosse stupida, a scuola la sua vita è un inferno e come se non bastasse nessuno le da credito. La sua vita è un via vai da uno psicologo all’altro perchè ciò che esce dalla sua bocca è, a prescindere, sbagliato. Nonostante cerchi di dimostrare di non essere Ellie, nessuno la prende sul serio, anzi cominciano a reputarla pazza, in preda a chissà quale nevrosi ed ecco che per magia Helen riveste la parte che le stata cucita addosso alla perfezione, cominciando a crollare giorno dopo giorno.

Dall’altra parte la sua gemella si gode una vita non sua, recitando la sua parte alla perfezione. A scuola la desiderano tutti, sua madre la supporta e gli amici farebbero a pugni per stare nella sua stessa squadra. Ellie dunque ha tutto ciò che ha sempre voluto: amore e successo. Nonostante ora interpreti il ruolo di Helen non si sente minimamente in colpa nel vedere sua sorella stare male, le sue preoccupazioni sono così tante da non avere il tempo di stare dietro a tutto, ma non è tutto oro quel che luccica, tenetelo a mente. La vita di Ellie potrà sembrare semplice ma se si guarda con più attenzione ci si renderà conto che in realtà è tutta apparenza.

L’alternarsi di passato e presente permette di osservare la crescita delle due gemelle attraverso il punto di vista di Helen ora Ellie, detta anche “Smudge”, “macchia”, artista squattrinata e senza futuro mentre sua sorella ha preso tutto ciò che potev aaccaparrarsi dalla vita: amore, successo e fama. Il caos di cui è circondata Smudge rappresenta il suo disordine mentale, che tenta di far tacere con l’alcool, senza successo. L’arte dunque diventa il suo modo per esprimere il suo malessere, per tirare fuori tutto il caos della mente, perchè quando disegna non sente più voci o giudizi. C’è solo lei e la tela. Le cose cominciano a prendere una piega diversa quando sua madre le telefona per informarla che sua sorella ha avuto un’incidente e ora è in coma. Da quel momento comincia per Macchia un viaggio lungo il viale dei ricordi. 

Ogni capitolo di questo romanzo non è altro che uno squarcio sulla vita di una famiglia, la cui vita è stata devastata a causa del suicidio del padre, ma diventa anche un pretesto per raccontare il malessere psicologico generato da una situazione anormale, che è sfociata in un disturbo psicologico vero e proprio.

La vita della gemella divenuta perfetta è solo una facciata, Smudge si rende conto che Ellie non è mai stata altro che una caricatura di una persona di successo, tutto quello che ai suoi occhi sembrava perfezione non era altro che mera illusione. La realtà viene distorta dagli occhi di Smudge, quindi anche ai nostri. 

Più si va avanti e più la storia comincia a complicarsi e addirittura a scemare, il lampo di genio iniziale non è più così appetitoso come prima. Capisco che la vita sia difficile, trovo esagerato che a Smudge capitino davvero di tutti i colori, neanche a Fantozzi. Il fatto è che questi generi di romanzi partono sempre bene, ingranano alla grande, ma quando è il momento di mantenere ancora vivo l’interesse, per qualche strana ragione lo spezzano. Il continuo rimbalzare tra passato e presente diventa più difficile da sopportare durante la lettura così come anche gli stessi personaggi.

La madre è sempre stata difficile da digerire, sin dall’inizio. Il fatto che due persone siano identiche non significa che qualcuno non possa distinguerle, soprattutto se è la madre. Al di là di questo, la scelta di farla confessare verso la fine, come per regalare un finale a sorpresa, non ha funzionato. Era fuori luogo, contando il fatto che questo romanzo si basava sulla psiche dei protagonisti. Non so se è per scelta dell’autrice di voler far apparire la figura materna diversa da come è stata presentata in precedenza, poteva anche funzionare se non fosse stato per il suo discorso, quando tentava di giustificarsi dicendo che non aveva parlato dello scambio solo per non allontanare il nuovo compagno e al momento sbagliato, dato che stavano dando l’estremo saluto ad Hellie.

È risaputo che per una madre sia più importante la famiglia, i figli, non capisco perchè terminare il gioco e quindi ammettere che le due si erano scambiate avrebbe compromesso la sua relazione.  Com’è possibile che vedendo sua figlia crollare, uscire di testa, nel vero senso della ragione, la madre non si sia sentita minimamente in colpa? Un’altra domanda che mi sono posta è come Ellie potesse passare per Helen se è sempre stata lenta a capire e piena di problemi?

Sapendo del disturbo di Helen potrebbe trattarsi del filtro con il quale Smudge percepiva la realtà a farci credere che le cose stiano effettivamente così. 

“Sembrano tutte schegge, pezzi di un puzzle nascosti dietro il divano, in attesa di quando l’aspirapolvere li succhierà via e saranno persi per sempre.”

È complicato capire quando si supera il limite tra realtà e fantasia in questo romanzo, ogni opinione viene ribaltata da una nuova sconvolgente verità. Questo permette sicuramente di tenere gli occhi ben aperti e proseguire la corsa per conoscere ogni aspetto di Smudge. Lo stile della Morgan è sicuramente evocativo ed è per questo che divorarsi il libro non è risultato difficile, a parte, come ho detto prima, la nota amara sul finale, questo libro si è rivelata una piacevole sorpresa. Una bella scoperta che, per quanto scontato nel finale, ha tenuto la mia attenzione incollata alle pagine, facendomi provare ben più di un leggero brivido. Sbirciare nella mente di Macchia è diventata quasi un’ossessione, cercare di capire gli aspetti legati al suo disturbo, alle sue nevrosi mi hanno affascinata, come è successo con Legion, dove era difficile capire cosa accadeva. A differenza della serie però l’autrice qui ha tentennato, sembrava quasi volesse a tutti i costi sbrigarsi a concludere il romanzo. Sicuramente la terrò d’occhio, nessun esordio è perfetto. Sono le sottili sfumature ad avermi fatto apprezzare questa lettura.

La copertina è bellissima. Helen con la treccia e la lacrima che le riga il volto ricreano l’atmosfera del libro di pura angoscia e dolore. La scelta di far sì che fossero due disegni su un vetro appannato di una finestra lo trovo un tocco di classe. Assolutamente da ricordare!

NB: Vi lascio con la recensione di Eleonora: La gemella sbagliata recensita da Vivere tra le righe

 

 

 

Note sull’autrice – Ann Morgan:

Vive a Londra, dove collabora a giornali come il “Guardian”, l'”Independent” e il “Financial Times” in qualità di freelance. Dopo il successo del blog in cui si riprometteva di leggere nel corso del 2012 un libro per ogni paese del mondo (ayearofreadingtheworld.com), ha pubblicato nel 2015 il suo primo libro, intitolato appunto Reading the World: Confessions of a Literary Explorer. La gemella sbagliata è il suo straordinario esordio nella narrativa, che ha colto di sorpresa critica e pubblico, è stato tra i thriller più premiati dell’anno in Inghilterra ed è in corso di traduzione in tutto il mondo.

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3 commenti su “Un libro per due #1: La gemella sbagliata di Ann Morgan

  1. Eleonora Corsi il said:

    Ma veramente non ho ancora commentato?
    Sono super d’accordo con te e amo il modo in cui recensisci, non trascuri nulla!

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