BLOGTOUR: La ruota del divenire 1 – Energia di Rael J. Kailani – Intervista

 

 

Benvenuti lettori alla sesta tappa del blogtour dedicato alla scoperta di Energia, il primo volume della saga La ruota del divenire scritta da Rael J. Kailani. Nella tappa di oggi conosceremo l’autrice del romanzo e appronfondiremo insieme la sua storia, siete pronti?

 

Autore: Rael J. Kailani
Editore: Self Publishing
Genere: Urban fantasy
Data di uscita: 19 settembre 2019

L’universo è al collasso. I piani dell’esistenza si stanno disgregando, l’Energia scarseggia e sempre più anime perdono la strada. Così le migliori menti dell’Eden si sono riunite e hanno trovato la soluzione: manderanno un emissario sulla Terra a investigare. A cercare la fonte del problema, il blocco che impedisce all’Energia di scorrere. Tutto bene, se non fosse che hanno scelto Haziel. Perché lei sarà anche l’anima eletta, ma lo sa che non è adatta. Lo sa da prima di mettere piede in quel mondo. Non è nemmeno in grado di badare a se stessa. Le sue percezioni, le sensazioni, le emozioni. I sogni. È tutto sbagliato. Come se non le appartenessero. E poi c’è lui. Il negativo doveva solo equilibrare lo scambio, aprire il passaggio e rimanere in disparte. E invece sembra sia lì apposta per metterle i bastoni tra le ruote. Ma, mentre cerca di sopravvivere a quel mondo intenso per adempiere al suo destino, Haziel scopre che nella vita non tutto è buono o cattivo, bianco o nero. E che la luce, a volte, può essere accecante.

 

#Conosciamol’autrice

Rael J. Kailani nasce nella prima metà degli anni ‘80 in un paesino dell’Italia centrale, dove tuttora vegeta. Fin dalle sue prime interazioni sociali è stato chiaro che aveva sbagliato destinazione di almeno tre o quattro universi: pur appartenendo alla razza umana, non è mai riuscita a comprendere i suoi simili, che ha sempre guardato da lontano con la faccia di chi non sa perché proprio a lei. Per questo ha sempre preferito rifugiarsi in mondi di carta e parole, più affini alla sua natura.
Nonostante le suddette avversità, e contro ogni previsione, ha sposato un terrestre, con cui ha generato due gnomi caotici. Ora passa metà delle sue giornate a spiegare che non è necessario sfondare la barriera del suono ogni volta che si pronuncia la parola “mamma”.

 

 

Benvenuta Reael nella nostra Stamberga, è un vero piacere fare la tua conoscenza ed approfondire insieme il tuo nuovo romanzo!

Grazie Deborah, il piacere è mio. Carino come avete arredato qui, molto caratteristico. I teschi danno un tocco di allegria.

 

  • Come è nata l’idea della saga di La ruota del divenire, ed in particolare il primo volume, Energia?

È nata tanto tempo fa, e come tutte le pessime idee è rimasta a macerare buona buona per anni dalle parti del mio lobo occipitale, credo. Colpa di mia madre: lei è una persona che potrei definire… facciamo che non la definisco, è meglio. Comunque disseminava per casa i trattati di filosofia dei vari santoni indiani. Avevo tredici o quattordici anni… un giorno ho trovato l’immagine del Samsara, che sarebbe proprio la Ruota del Divenire, e mi sono messa a leggere. Sono rimasta affascinata dai deva, che vivono milioni di anni in palazzi sontuosi nel cielo e dal fatto che è tutta un’illusione che li porta incontro al loro inevitabile destino. Non possono costruirsi un karma positivo, per cui, esaurito quello che hanno, sono condannati all’inferno. Per me era inconcepibile che non potessero far nulla per cambiare la loro condizione. Quello che sfida la mia comprensione accende la mia immaginazione.

 

  • C’è un episodio che ti si è delineato prima degli altri?

C’è stato un mondo che mi si è delineato per primo, che poi è l’Eden, il paradiso terrestre. E due personaggi. Ma gli eventi sono venuti dopo.

 

  • Quando hai iniziato a scrivere la tua storia avevi già l’idea che si sarebbe trattato di una saga?

No. Doveva essere un unico libro in tre atti, ma soffro di graforrea cronica, quindi ogni atto è diventato un volume a sé.

 

Descrivici brevemente i protagonisti della storia.

Haziel è stordita e Sam è fastidioso. Troppo breve?

 

  • Quale dei tuoi personaggi è il tuo preferito? Hai qualcosa in comune con lei/lui?

Credo che Samuel sia il mio preferito, ho un rapporto di amore-odio con lui (molto più odio, in effetti). Di solito evito di trasporre me stessa – o almeno l’idea che ho di me stessa – nei miei personaggi, ma con questo forse ho osato di più. Per tutta la storia lui è “il negativo”, inteso come una presenza nociva per chi gli sta attorno. Invece è nocivo solo per se stesso, un po’ come me.

 

  • Puoi descriverci la sfida più ardua incontrata dalla protagonista?

Sono indecisa, perché sospetto che per lei allacciarsi le scarpe sia un’impresa titanica, però penso che la sua sfida maggiore sia stata quella di uscire dai suoi preconcetti.

 

  • Che cos’è e che importanza ha l’Energia?

Qual è la domanda di riserva? No, va bene, ci provo. Ci provo senza fare uno spiegone di duecento pagine, almeno. L’Energia (rigorosamente con la E maiuscola) è uno dei tre elementi base che costituiscono la realtà. Un po’ il carburante per il motore dell’universo. È quella forza profonda che innesca il cambiamento. Senza Energia, l’universo sarebbe immobile. Penso che si possa paragonare al tempo, è indescrivibile. Haziel qualche volta ci prova a darne un’immagine al lettore, ma è un po’ come mostrare le lancette dell’orologio che continuano a muoversi.

 

  • Come mai hai scelto di scrivere una storia Urban fantasy?

Non l’ho scelto. Sono casinista di natura, come potevo fare qualcosa di semplice nella scrittura? La Ruota del Divenire nasce come storia Fantasy, e di fatto abbiamo tre mondi. Peccato che il 98% di Energia si svolga a Roma, facendo del primo volume, di fatto, un Urban Fantasy a tutti gli effetti.

 

  • Hai incontrato qualche difficoltà nella stesura di Energia?

In quale delle tante stesure? Beh, già il fatto che abbia dovuto riscriverlo tre volte da zero dice che ho incontrato moltissime difficoltà. A volte credo di essermi posta degli obiettivi troppo grandi per me, soprattutto nella costruzione del worldbuilding. L’aldilà è un gran casino, meglio restare vivi. Comunque, ora che il libro ha visto la luce sono più tranquilla, ma di tanto in tanto mi torna il dubbio di aver fatto il passo più lungo della gamba.

 

  • Se dovessi associare la tua storia ad una canzone quale sceglieresti?

Se io ti tengo qui, dei Negramaro. Non la conoscevo prima della stesura e credo sia poco conosciuta in generale. Una persona che ha letto la storia mi ha sottolineato un passaggio e ha scritto: “quello che dice Raphael mi ricorda tantissimo una strofa di questa canzone”. Sono andata a cercarla, è stato amore al primo ascolto.

 

  • Ti sei ispirata ad un romanzo o un autore in particolare?

Come tutti, ho subito le influenze della mia formazione letteraria. Prima di essere una scrittrice sono una grande lettrice, onnivora, ma con un’evidente preferenza verso il Fantasy. A livello di stile, forse Rick Riordan è stato quello che mi ha ispirata di più. Semplice, leggero più che può, ma serio quando serve. Purtroppo ho iniziato a leggere Terry Pratchett soltanto dopo aver scritto il romanzo.

 

  • Ci consiglieresti 3 romanzi Urban fantasy?

La saga di Percy Jackson, perché ne ho davvero un bel ricordo. Me lo sono trovato davanti appena uscita dal liceo classico, e credo di averlo amato alla follia. Poi Starcrossed di Josephine Angelini. Ho iniziato a leggerla da poco su consiglio di un’amica, ma già mi ha presa abbastanza da sentirmi di consigliarla a mia volta. Forse non si nota, ma ho una grande passione per la mitologia (soprattutto quella greca). Infine “La chimera di Praga” di Laini Taylor.

 

  • C’è un episodio che non hai scritto nel romanzo e vuoi condividere con i lettori?

Ce ne sono moltissimi, ho tagliato in blocco diciassette capitoli non funzionali alla trama, nell’ultima stesura. L’ho detto che soffro di graforrea? Comunque, troverò il modo di condividerne alcuni coi lettori, probabilmente attraverso il sito di Ultima Stesura, l’associazione di cui faccio parte.

 

  • Cosa significa per te la scrittura?

È il mio modo naturale di comunicare, parte del mio essere me.

 

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sopravvivere all’ansia dell’esordio sarebbe già una gran cosa. Così magari finisco di pubblicare gli altri due libri della trilogia. Poi ho un’altra storia in attesa di vedere la conclusione, i suoi personaggi mi staranno odiando a morte. O forse si sono già suicidati con il punto e virgola e io nemmeno lo so. Sono una pessima autrice.

 

 

Grazie per il tempo che ci hai dedicato, è stato un vero piacere conoscerti!

Grazie a te!

 

Non perdetevi nessuna tappa!

 

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
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