#BtiliReadingChallenge: Quello di dentro di Sam Shepard

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Per la #btilireadingchallenge di questo mese la mia scelta è ricaduta su “Quello di dentro” di Sam Shepard, tassello degli Oceani de La Nave di Teseo e tradotto da Massimo Bocchiola.

Data di uscita: 24 Maggio 2018

Acquistalo subito: Quello di dentro

Editore: La Nave di Teseo
Collana: Oceani
Traduzione: Massimo Bocchiola

Prezzo: € 18,00
Pagine: 198

Nella sua casa circondata dai pioppi, mentre un coyote ulula in lontananza, un uomo ripercorre la distanza tra il presente e il passato. Poco a poco viene travolto dalla memoria, sopraffatto dai ricordi. Si rivede così su un set cinematografico, mentre il suo volto più giovane lo fissa dentro a uno specchio circondato da lampadine. In sogno gli sovviene suo padre da vecchio – a volte in miniatura, altre ai comandi di un aereo durante la guerra. Ricorda poi l’America della sua infanzia, il terreno della fattoria e il recinto del bestiame, le rotaie e i diner – e ripensa ossessivamente alla giovane fidanzata del padre, con la quale aveva avuto una storia anche lui, motore di un dramma che da allora non ha mai smesso di scavargli dentro. Il suo mondo interiore si schiude al cospetto delle montagne e dei deserti, mentre attraversa il paese in auto sospinto dal jazz, dalla benzedrina, dal rock and roll, dall’irrequietezza di un esilio sentimentale, di un evocativo congedo dal tempo. Prefazione di Patti Smith.

Questo mese per la #BtiliReadingChallenge, iniziativa creata da @misstortellino e @booktubeitaindie_, il tema era il saggio ma io non sono riuscita a leggerne nessuno e per questo motivo ho deciso invece di affrontare una lettura della casa editrice del mese, ovvero La Nave di Teseo. Ammetto che di questo editore ho sempre letto poco, nonostante il catalogo vario, la mia scelta quindi è ricaduta su qualcuno di particolare, Sam Shepard e il suo “Quello di dentro”, uscito l’anno scorso.

Descrivere questo romanzo non è facile perchè, proprio come il suo stile, è anomalo e frammentato eppure scorre come un flusso di coscienza attraverso il quale la sua voce narrante, un uomo che ha sempre vestito i panni da attore si risveglia e comincia a ripercorrere i suoi stessi passi, avvicinando la lente d’ingrandimento sulla propria esistenza ed è lì che nasce la scintilla, divampa e brucia ogni cosa, tra presente e passato, si racconta.

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Sulle orme della propria nostalgia questo attore si smarrisce fra le pieghe dei ricordi, sbattuto da una parte e l’altra del manoscritto, un po’ come se fosse il proprio io a fare a pugni con i ricordi alla ricerca di qualcosa, forse la stessa cosa che ognuno di noi prima o poi si ritroverà a cercare o probabilmente, senza accorgersene, sta già cercando. Un bambino che scorrazza in una fattoria in un’America di altri tempi fatta di diner e miti cresce e si trasforma in un giovane padrone di sè, per poi diventare la versione più cruda di se stesso in una serie di incontri sbagliati e un amore struggente capace di logorare dentro.

Quello di dentro si sbriciola capitoletto dopo capitoletto tra dialoghi asciutti e immagini quasi oniriche, dove il protagonista subisce un’evoluzione per poi tornare indietro, un continuo altalenare fatto di causa ed effetto, dove i suoi errori e rimpianti si fanno largo mentre ripercorre la sua vita e il suo rapporto magnetico con le donne. Ciò che viene fuori è un dipinto distorto in cui il narratore cerca sempre di sabotarsi, tanto la morale è la stessa, il cerchio si ripete e così anche i suoi errori. Ma è come se tutto questo lo avesse condotto fino a un punto dove sta cercando di liberarsi, smussando gli angoli e prendendo coscienza di sè.

Raccogliere i cocci della propria esistenza per dare voce a un romanzo insolito non è da tutti, dopotutto non stiamo parlando di uno scrittore qualunque. Con “Quello di dentro” Sam Shepard mi ha incuriosita e sebbene ci siano stati momenti in cui ero disorientata ci sono stati altri in cui mi ha spinta a domandarmi: quando giungerà l’ora tutti i ricordi verranno con me oppure qualcosa si smarrirà per strada? E se sì, ciò che perderò, quelle briciole, quanto conteranno alla fine del viaggio?

Sarà pure insolito ma c’è qualcosa di affascinante nel modo di scrivere di Shepard, le immagini che è riuscito ad evocare con frammenti così peculiari, di certo sono stati intensi abbastanza da mettere sotto i riflettori la sua voce fuori dal comune .

«Il tempo ci ha sbattuti qui come naufraghi, senza sentimento».

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
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