Dalla carta alla pellicola: Prima di domani di Ry Russo-Young

“Ecco un’altra cosa da ricordare: la speranza ti tiene viva.”

IL FILM

Data di uscita: 19 luglio
Durata: 98 minuti

Regia: Ry Russo-Young

Quello che inizia come un teen movie incentrato sulla vita di un’adolescente popolare, si tinge di angoscianti sfumature drammatiche quando l’auto della protagonista finisce fuori strada.  In Prima di domani, Sam  rimane intrappolata in un ripetitivo vortice temporale, che la costringe a rivivere la stessa giornata fino al momento della sua morte. Nessun altro sembra accorgersi della preoccupante ripetizione di eventi, non il suo ragazzo perfetto, né le due migliori amiche. Per uscire dal loop temporale Sam dovrà indagare sul fenomeno per conto suo, capire quale parte della giornata modificare, quali comportamenti correggere e soprattutto a quali persone dedicare il tempo ridotto.  Il tragico incidente potrebbe in fondo rivelarsi un’occasione preziosa per rimediare agli errori del passato e rimandare indietro l’orologio, o piuttosto mandarlo avanti.

Let’s talk about “Before I Fall”

Oggi è giovedì e parliamo soprattutto di film. Se vi ricordate, un po’ di tempo fa vi ho parlato del libro da cui hanno tratto questo film. Devo essere onesta, mi aspettavo di peggio e invece sono rimasta piacevolmente colpita, ma andiamo per gradi.

La storia segue da vicino Samantha Kingston, ragazza popolare, alle prese con i drammi comuni della vita di una qualunque teenager: ragazzi, feste e scuola. Lei e le sue amiche non hanno di che preoccuparsi quando si tratta di varcare le soglie dell’istituto. Chiunque vorrebbe entrare nella loro cerchia e i ragazzi fanno la fila per uscire con una di loro. Tipico quadro americano. I “perdenti” restano indietro quando Samantha e il suo gruppo sono nei paraggi, fino al fatidico giorno dei Cupidi, il giorno in cui è cambiato tutto. Le ragazze sono di ritorno da una festa, quando l’auto sbanda e finisce fuori strada. Da quel preciso istante la vita di Sam non sarà più la stessa, intrappolata in un loop, dovrà rivivere il giorno della sua morte. Questa era la parte originale del libro: una sorta di condanna per Sam, che è costretta a vivere e rivivere quel fatidico giorno. Vederlo e leggerlo sono due cose completamente differenti. Nonostante la bravura della Oliver, nel film rende dieci volte meglio questo essere intrappolati in un vortice continuo di eventi. Tuttavia se dovessi propriamente scegliere, preferisco di gran lunga il romanzo nel quale la protagonista ha fatto decisamente un grande passo dalla sua vita precedente all’epilogo del romanzo. Salto che nel film compie, ma -per motivi di durata-, è più rapido e certamente priva gli spettatori di quelli che erano i momenti più belli del romanzo, ma questo non significa che sia stato stravolto, ha mantenuto comunque la sua essenza ed era questo l’importante.

Il cast non mi ha fatto impazzire, ma mentirei se dicessi che non siano stati bravi a dare vita ai personaggi di carta, Zoey Deutch sicuramente ha saputo sia rendere Sam irritante che un “essere fragile”, che nonostante la sorte ha compreso l’importanza della vita, che in qualsiasi momento può svanire nel nulla con tutte le opportunità di un futuro migliore.  

Ho invece adorato i frammenti riguardanti la famiglia di Samantha, che lei stessa ha compreso di aver trascurato e con la quale cerca di avere un rapporto. Le scene con sua sorella sono sicuramente tra le più significative, soprattutto quando, parlando, si rende conto che un giorno anche lei dovrà passare per le sue stesse esperienze: la scuola e le conseguenti delusioni. In qualche modo tira fuori il lato migliore di sé, accettando il destino per quello che viene e non più cercando di cambiarlo perché le azioni non si cancellano con bei gesti, fatti una volta e giusto per. Certe azioni hanno conseguenze e con tali bisogna convivere, non dando mai nulla per scontato e lasciando da parte, certe volte, anche l’orgoglio perché, come ben sappiamo, spesso anche questo non aiuta.   

“Prima di domani” è un film malinconico, che, come il romanzo, insegna quanto sia importante vivere secondo coscienza e senza mai dare nulla per scontato. Il tempo a nostra disposizione non è molto e per questa ragione bisogna vivere, godendosi le piccole cose, i piccoli gesti, che sono importanti e senza mai trascurare chi ci è davvero accanto.

La regia è riuscita a dare quel giusto senso di malinconia, che lascia un terribile amaro in bocca, proprio come lo lascia anche il libro. In questo senso ho apprezzato mille volte la scelta di questo filtro, se così si può dire, un po’ freddo e desaturato, che da quell’idea dello scandire del tempo, lasciando da parte i giorni spensierati per arrivare alla consapevolezza che il finale non sarà uno felice, ma di certo aiuterà la protagonista a “liberarsi” dal suo fardello.

Uno dei temi certamente trattati, oltre alla morte, è anche il bullismo, ben evidente quando Sam e le sue amiche si recano alla festa e accade l’inaspettato: una ragazza viene ridicolizzata e Samantha rivivrà anche questo, così come le battutine della sua migliore amica a mensa.

 

“Prima di domani” è uno dei quei film che scorrono veloci, lasciando amarezza, ma spingendo a riflettere. Se fossi in voi, darei una chance al romanzo perché secondo me merita parecchio. Il personaggio non è uno di quelli piatti, nonostante sia irritante all’inizio, ma si evolve e la sua storia con lei.

 

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