Let’s talk about: Factory di Tim Bruno (Rizzoli)

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Oggi parliamo di “Factory”, l’emozionante romanzo di Tim Bruno che in una grigia fabbrica di allevamento intensivo porta quella briciola di speranza che trasforma un piccolo topolino nel motore della rivoluzione.

Data di uscita: 12 Maggio

Acquistalo subito: Factory

Editore: Rizzoli
Età: Da 10 anni
Genere: Narrativa per bambini e ragazzi

Prezzo: € 16,00
Pagine: 112

La Factory è uno stabilimento di animali sottoposti alla più grigia routine produttiva. Da molte stagioni Scorza, un ratto solitario, ha scoperto il modo di entrarvi, aprendosi un varco in una grata di ferro arrugginito. È così che riesce a rubare il foraggio destinato agli animali d’allevamento. La Factory è diventata la sua dispensa privata: cibo a volontà e tepore anche in inverno. Ma un giorno il ratto cade sul tapis roulant che riempie i trogoli e si ritrova muso a muso con A550, un vitello chiazzato da una macchia bianca proprio al centro della fronte. Scorza scopre così che quel corpo fumante di vapore è in grado di parlare e di provare emozioni. È l’inizio di un’amicizia e l’amicizia, si sa, fa la rivoluzione.

Meno di duecento pagine e mi ha fatta commuovere. Factory è un romanzo straordinario perché racconta il crudele mondo dell’allevamento intensivo con una forte carica narrativa travolgente, dando voce a dei protagonisti animali che in qualche modo colpiscono al cuore non solo per la crudeltà della loro condizione ma soprattutto per il forte messaggio di speranza di cui sono portavoci.

Scorza è un vecchio topastro che si rende conto di tutto, capisce sin da subito che cos’è la Factory e la fine che faranno gli animali al suo interno. È lì, nel ventre della “bestia”, che incontra A550, un vitello curioso che giorno dopo giorno diventa suo amico. Scorza porta un po’ di allegria ad A550 ogni volta che va a fargli visita raccontandogli qualcosa del mondo esterno, le cose che vede e sente sembreranno scontate ma in una condizione come quella di A550 sono pura magia, già si immagina là fuori sotto un cielo limpido e sopra un manto verde d’erba fresca.

È dura e cupa la vita dentro la Factory, dove ogni giorno il sole non arriva e il tempo viene scandito da suoni metallici. Purtroppo spesso e volentieri l’uomo prende il sopravvento sulla natura attraverso atroci macchinari, fredde macchine “pensanti” che annullano anche quel minimo contatto, togliendo ogni speranza di vedere qualcosa di diverso dal metallo. Le visite di Scorza accendono la curiosità di A550 o meglio Fiore, rappresentano l’esatto opposto di tutti quei macchinari, una voce che porta speranza e in qualche modo una piccola gioia nella vita di chi è recluso.

D’un tratto la natura sembra essere a due passi dalla porta, l’unico ostacolo verso la libertà ma bisogna trovare il modo di aprirla ed è qui che Tim Bruno trasforma un topolino nel motore della rivoluzione, che è in grado di inceppare un meccanismo freddo e funzionante con speranza e determinazione, due forze che alimentano un’amicizia per dare vita a un piccolo cambiamento. 

Con la storia di Scorza e Fiore l’autore avvicina i giovani lettori ad un tema crudo e sempre attuale, il maltrattamento degli animali è un fenomeno che sembra in continua espansione nonostante si cerchi di cambiare le cose, ma letture come queste proprio come le visite di Scorza possono aiutare non solo a comprendere l’argomento ma si spera in futuro anche migliorare le cose. È importante leggere libri come questi perchè riescono con semplicità ad entrare nel cuore, raccontare la realtà con quel pizzico di fantasia in grado di rendere più facile il viaggio dei giovani attraverso tematiche così difficili.

«Questa volta te la sei cavata davvero bene! Ma le bugie hanno le zampe corte come quelle di un ratto. Cosa farai quando la porta si aprirà? Come te la caverai, allora?»

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Rizzoli per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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