Let’s talk about: Il giallo Pasolini di Massimo Lugli (Newton Compton)

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Massimo Lugli torna in libreria con una nuova storia,“Il giallo Pasolini. Il romanzo di un delitto italiano”,  un’indagine che tuttora nasconde i suoi lati oscuri. Leggerla è stato come fare un tuffo nel passato ripercorrendo la storia nella storia.

Data di uscita: 24 Ottobre

Acquistalo subito: Il giallo Pasolini

Editore: Newton Compton Editori
Collana: Nuova narrativa Newton
Genere: Giallo

Prezzo: € 4,99 | € 9,90
Pagine: 336

La mattina del 2 novembre 1975 il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini viene ritrovato vicino alle baracche dell’idroscalo di Ostia. Marco Corvino, giovane praticante di «Paese Sera», grande ammiratore dello scrittore, è sconvolto dalla notizia. Vorrebbe occuparsene per il giornale, ma è ancora alle prime armi e nessuno gli dà credito. Ma il cronista non si dà per vinto: decide di lanciarsi in un’inchiesta solitaria e non autorizzata che lo porterà a scoprire i tanti lati oscuri della vicenda e le incongruenze della versione ufficiale. Verrà a contatto con ambienti e personaggi equivoci e pericolosi e rischierà in prima persona, inoltrandosi in una fitta rete in cui niente è quello che sembra. Dietro le ombre di ogni vicolo, infatti, si nascondono fosche verità. Una storia mozzafiato e piena di colpi di scena, che si ispira a un caso ancora da chiarire.

Questa volta l’assolo di Massimo Lugli risuona potente come non mai. Con la sua capacità di mescolare realtà e finzione è riuscito a raccontare il giallo di Pasolini da un punto di vista affascinante, quello di un giornalista alle prime armi, Marco Corvino e la sua “ossessione” per uno dei più grandi intellettuali italiani che si è battuto per portare a galla la verità dietro una serie di attentati e stragi commesse in Italia durante gli anni di piombo: Pier Paolo Pasolini.

Marco cammina sul filo del rasoio, la sua vita è piena di alti e bassi eppure la presenza di Pasolini è sempre costante, la notizia della sua morte lo trapassa come un proiettile portandolo a voler investigare, a cercare la verità dietro una coltre di nebbia, laddove era solito guardare il suo idolo e che ora scomparso si sente quasi in dovere di trovare i responsabili del suo omicidio. Nonostante le sue intenzioni nobili, non è facile mettere insieme i pezzi, non quando c’è un muro spesso che gli impedisce di ricostruire i fatti, di vedere attraverso le pareti e intuire ciò che manca nella sua ricostruzione, quella scintilla mai accesa che lo lascia inevitabilmente nell’oscurità più totale.

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Il rapporto di Marco con le donne è altalenante fino a quando non conosce Mariella, più grande di lui, un labirinto che percorso la prima volta lo porta verso il piacere assoluto, ma che col passare del tempo rivela le sue insidie, disorientandolo e portandolo verso una strada più tortuosa fatta di gelosia e perversioni proiettate dalla sua mente che in qualche modo nascondono i desideri e le paure di Corvino ma una cosa resta invariata: la ricerca della verità. Nonostante al «Paese Sera» vedano di malocchio la sua indagine privata Marco non si arrende, nella giungla di informazioni insensate si nasconde la verità e aspetta solo di essere svelata.

Sono molteplici le strade che percorre Lugli nella sua ultima fatica letteraria. Gli anni ’70 in Italia sono un vero labirinto di informazioni mai rivelate, fatti quasi inspiegabili di cui non si conoscono né i mandanti né gli esecutori, in alcuni casi chi è stato arrestato è solo una piccola pedina nel grande gioco che fu giocato fra le varie fazioni politiche durante quegli anni. Per non parlare della morte di Pasolini stesso, il tarlo che ossessione il protagonista e il cui tormento viene vissuto attraverso i suoi occhi, aggiungendo chilometri alla strada da percorrere, distanze che però senza dossi o curve, un rettilineo di eventi che trovano il suo perfetto equilibrio nello stile di un autore che ancora oggi colpisce per il suo modo di raccontare: diretto, suggestivo e incisivo.

Continuo a restare colpita dal modo di raccontare di Lugli, che nella sua “semplicità” riesce a centrare il bersaglio ancora una volta, senza bisogno di edulcorare i fatti, ma arrivando al punto, raccontando gli anni ’70 in maniera vivida, il che permette di “viverli” come un flashback intenso e ricco di eventi. 

“Il giallo Pasolini” è un’indagine raccontata con maestria, che trasforma la realtà in qualcosa di vivido e tangibile dandoci la possibilità di assistere alla storia con un punto di vista nuovo ed unico.

«Il mio lato oscuro. Quello che, forse, mi faceva sentire più vicino a Pier Paolo Pasolini. Anche lui aveva i suoi fantasmi, molto più incombenti e spaventosi dei miei».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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