Hanover House di Brenda Novak | Recensione di Deborah

 

Quando passò dal Moosehead dopo aver lasciato il motel, Evelyn sperava di passarvi un’ora o due da chiacchere, risate, qualche bicchiere e magari una partita a freccette. Per una sera non voleva più pensare a Bishop o al lavoro. Malgrado la determinazione con la quale portava avanti le proprie ricerche, a volte le responsabilità, le pressioni e le frustrazioni quotidiane diventavano insopportabili.

 

Editore: Giunti Editore
Data di uscita: 25 ottobre 2018
Pagine: 384
Prezzo: 19.00 €
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Hanover House

È trascorso ormai un anno da quando Evelyn Talbot si è trasferita in uno dei luoghi più desolati dell’Alaska, la clinica psichiatrica di massima sicurezza di Hanover House, dove vengono internati i serial killer più efferati. È lì che arriva Lyman Bishop, conosciuto come lo Zombie Maker, un genetista accusato di lobotomizzare le sue vittime con un rompighiaccio. Un personaggio così inquietante che quando Evelyn lo incontra sente il sangue gelarsi nelle vene: ha la netta sensazione che qualcosa nella sua vita stia per cambiare, irreparabilmente. Quando viene ritrovato il corpo di una nuova vittima uccisa con un rompighiaccio, il dubbio che Bishop sia l’uomo sbagliato emerge con violenza. Per Evelyn e l’uomo che ama, il tenace commissario Amarok, la caccia è di nuovo aperta. Perché nessuno è al sicuro nel grande freddo.

 

In questa grigia giornata autunnale, di ritorno dal viaggio in Alaska per esplorale le ambientazioni di Hanover House, ci immergiamo nuovamente nella nuova storia da brivido di Brenda Novak, un thriller davvero molto avvincente, pronti a partire per conoscere degli assassini psicopatici?

 

 

Approdiamo nella bella ed incontaminata Alaska, dove natura esplode in colori sgargianti e in tinte d’avorio che si incendiano al sole. Si tratta di un luogo selvaggio, dove l’uomo si deve necessariamente adattare all’ambiente che lo circonda per sopravvivere, nonostante la presenza di città moderne. Siamo immersi in un ambiente meraviglioso ed affascinante, che allo stesso tempo nasconde un lato ostile e pericoloso proprio come Hanover House. Hanover House è una clinica psichiatrica di massima sicurezza in cui vengono rinchiusi i più pericolosi serial killer, costruita in una piccola cittadina spersa tra le foreste dell’Alaska, i cui cittadini erano combattuti tra la paura verso gli internati e la vicinanza di possibili nuovi posti di lavoro.
La scoperta dello stile di scrittura di Brenda Novak è stata una piacevolissima sorpresa, l’autrice con le sue parle avvolge il lettore in un vortice di emozioni che porta a divorare il suo romanzo pagina dopo pagina.

 

 

La protagonista del romanzo è la dottoressa Evelyn Talbot, una donna forte e determinata, plasmata da una violenza subita in passato che la ha condotta ad essere una guerriera ed una sopravvissuta. Infatti è l’unica supersite della follia omicida di Jasper, il suo ex fidanzato del liceo uccise molte amiche di Evelyn e tentò di fare la stessa cosa a lei: la rinchiuse in un capanno abbonanto, la torturò ed abusò di lei per diversi giorni mentre andava tranquillamente a scuola. Fortunatamente la protagonista riuscì a fuggire ma anche il suo carnefice, Jasper fu aiutato dai genitori a sparire nel nulla ma dalla mente malata di un assassino non potrà mai essere cancellata l’unica vittima sfuggita. Evenlyn decise di dedicarsi allo studio delle menti umane più marce, menti simili a quella di Jasper, capaci di partorire e architettare violenze indicibili. Hanover House è frutto della sua esperienza e determinazione, riuscita a costuire la struttura di massima sicurezza la dottoressa si trasferì nella gelida Alaska. Il gelo e gli innumerevoli chilometri non saranno per niente sufficienti a tenere lontano il mostro, il fantasma di Jasper non la ha abbandonata, lo farà mai?

 

 

Evelyn è riuscita a poco a poco a ritornare padrona di sé stessa, è riuscita ad avere successo nella vita e ora è serena anche in amore. L’Alaska le ha portato un uomo bellissimo e premuroso, un uomo che la fa sentire sicura, protetta e amata, si tratta del commissario Amarok. Non è facile amare una donna come Evelyn, ha causa del passato ha molte diffidenze e insicurezze, specialmente nell’intimità, ma il tenace Amarok non ha mai amato nessuna quanto lei. Nonostante la natura del proprio lavoro Evenyn si sente sicura tra le braccia di Amarok, fino a che non incontra di persona Lyman Bishop, lo Zombie Maker. Appena la dottoressa si è ritrovata a quattrocchi con questo personaggio ha intuito che qualcosa in lui non quadrava, nonostante fosse all’apparenza una persona gentile ed istruita, tutto in lei le suggeriva di scappare. Bishop fu internato ad Hanover House per una serie di omicidi, uccise moltissime donne praticando una lobotomia con un rompighiaccio in modo da rendere le vittimi docile e completamente alla propria mercè, in questo modo non lo avrebbero mai abbandonato. Il serial killer si dichiara innocente, un rispettabile dottore e docente senza macchia incastrato dal ritrovamento della biancheria intima di una sua vittima proprio in casa sua.

 

 

Purtroppo emerge che Bishop non è stato così stupido da nascondere un trofeo delle sue vittime in casa sua, le prove sono state messe lì dall’investigatore che lavorava al caso per incastrarlo. Bishop ha le ore contate ad Hanover House e come detenuto, nonostante Evelyn sostenga pubblicamente la sua colpevolezza verrà rilasciato. La dottoressa scava nella vita dell’uomo ed è determinata ad aiutare la sorella di Bishop, la donna non è autosufficente a causa di deficit mentali, che siano stati causati da una lobotomia? Intanto Amarok è sempre sulle tracce di Jasper, determinato a catturare il serial killer e a donare alla sua donna finalmente un pò di pace. Le strade dei protagonisti si scontreranno presto non con uno, ma con ben due serial killer! La caccia e la lotta per la sopravvivenza sono entrambe aperte.

 

 

Hanover House è un thriller davvero avvincente, ambientato in luoghi meravigliosi e suggestivi. Il ritmo narrativo è incalzante ed appassionante, sono stata letteralmente riucchiata tra le sue pagine da non voler chiudere il romanzo senza scoprire l’epilogo. Mi ha colpita tantissimo una delle scene finali più importanti, non voglio rovinarvela con spoiler, trovo che sia una genialata e a memoria non avevo letto ancora niente di simile. Un otttimo romanzo, continuerò a leggere sicuramente i lavori di Brenda Novak.

 

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Giunti Editore per la copia omaggio

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