Due chiacchiere con Frances Hardinge – Una ragazza senza ricordi

Un’altra chiacchierata piacevole, stavolta con Frances Hardinge, autrice tra le altre cose di “Una ragazza senza ricordi”

Acquistalo subito: Una Ragazza senza ricordi

Autore: Frances Hardinge
Editore: Mondadori
Collana: Contemporanea
Genere: Avventura, Mistero

Prezzo: € 18,00
Pagine: 448

Da quando Triss è caduta nel fiume Macaber, nella sua vita tutto è cambiato. I minuti passati sott’acqua sembrano averla trasformata: Pen, la sorellina di nove anni, ha paura di lei e i suoi genitori bisbigliano sottovoce dietro porte chiuse celando segreti e misteri. Ben presto Triss scopre l’esistenza di un perfido architetto che vive tra il mondo reale e l’Altronde, una dimensione popolata di malevole creature senza volto, ed è lì che Triss e Pen devono avventurarsi, prima che sia troppo tardi.

Una delle mie autrici preferite, Frances Hardinge, era protagonista al festival dei ragazzi che leggono, Mare di Libri, e abbiamo avuto la fortuna di poterle rivolgere qualche domanda su come nascono le sue peculiari storie e altre curiosità sul suo lavoro, ma noi non vi abbiamo detto niente riguardo a nessuna spia internazionale, mi raccomando.

 

Cosa ti ha spinta a cominciare a scrivere?

F: Non riesco a ricordare un momento in cui non stavo scrivendo. Penso che sia probabilmente perché sono cresciuta circondata da libri. I miei genitori si sono incontrati per la prima volta quando lavoravano entrambi nello stesso negozio di libri e hanno riempito la casa di libri.

 

Hai sempre voluto essere una scrittrice?

F: Sì. Ho avuto un certo numero di ambizioni diverse. Ho sempre avuto una breve lista di cose che volevo fare da grande. Quando ero molto piccola volevo imparare a volare e imparare la lingua dei gatti ma non ci sono mai riuscita, ma nella mia lista dei desideri volevo essere un scrittrice, un artista e una spia internazionale, quindi sono riuscita a diventare autrice di libri e sono stata una graphic designer per una società di software che è una specie di artista e ovviamente riguardo alla spia internazionale non posso commentare.

 

Cosa viene prima nei tuoi libri, la trama o i personaggi?

F: Spesso è un mix delle due cose, ma in molte occasioni il setting arriva abbastanza presto, a volte c’è il seme di un’idea che inizia a germogliare e si intreccia ad altri semi di idee, ma è solo quando ho ben chiara in mente l’ambientazione in cui tutto prende vita che riesco a comprendere appieno i personaggi creati da questo contesto e solo quando i personaggi sono perfettamente delineati dalla mia mente, ho una chiara idea di quale sarà la radice che la storia seguirà, perché naturalmente sarà modellata dai personaggi. Diciamo che si sviluppano fianco a fianco ma in un certo ordine. Scusa, risposta complicata.

 

Cosa significa per te scrivere?

F: Adoro raccontare storie. Penso che questo sia innanzitutto il motivo per cui scrivo. So che i miei libri parlano qualcosa di molto serio, piccole cose, come razza, genere, classe sociale, pregiudizi, ingiustizie e censura, ma non parto mai da queste idee cercando di creare una storia con cui avvolgerle. Comincio sempre con una storia e poi aggiungo alcune delle cose che mi riguardano o che mi affascinano nel mondo, una sorta di parte grigia della storia.

 

Stai lavorando a qualcosa in questo momento?

F: Sto lavorando a un libro intitolato Deep Light. Questo romanzo non è ambientato nel passato, ma in un mondo totalmente inventato, quindi è un vero e proprio fantasy e parte della storia si svolge sott’acqua.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Mondadori e Frances Hardinge per la disponibilità.

 

May the Force be with you!
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