La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro e Daniel Kraus | Recensione di Deborah

 

I sogni di Elisa hanno cominciato a rischiararsi. È adagiata sul letto di un fiume. Ogni cosa è color smeraldo. Stacca le dita dei piedi da pietre ricoperte di muschio, volteggia attraverso alghe che la lambiscono, si distacca dai rami vellutati degli alberi sommersi.

 

Editore: Tre60
Data di uscita: 1 marzo 2018
Pagine: 432
Prezzo: 18.00 €
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Baltimora, 1962. Al Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam è stata appena consegnata la «risorsa» più delicata e preziosa che abbia mai ricevuto: un uomo anfibio, catturato in Amazzonia. Il suo arrivo segna anche l’inizio di un commovente rapporto tra la singolare creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare. Immaginazione, paura e romanticismo si mescolano in una storia d’amore avvincente, arricchita dalle illustrazioni di James Jean e destinata a conquistare lettori e spettatori. La forma dell’acqua – The Shape of Water è una storia diversa da qualsiasi cosa abbiamo letto o visto finora. Una storia unica, creata e interpretata da due artisti capaci di farci sognare in ugual misura con un libro e con un film, con le parole e con le immagini.

 

Finalmente dopo mesi di attesa sono riuscita a leggere La forma dell’acqua!!! Per me è stata come una piccola vittoria, ho acquistato il romanzo alla fiera di Tempo di Libri con un incontenibile entusiasmo e voglia di leggerlo, ma purtroppo avevo accumulato libri su libri e non riuscivo a dedicarmici; è valsa la pena aspettare e poter gustare a pieno il romanzo pagina per pagina.
La storia mi ha subito colpita ed incuriosita, la visione del film ha rinforzato la voglia di lettura e le aspettative nei confronti del libro non sono state minimamente deluse.

 

Elisa ricorda a se stesse di non guardare la cisterna. Non guardare la cisterna, Elisa. Ed Elisa guarda la cisterna. Anche a dieci metri di distanza, di fianco a quella grossa piscina, è un affare troppo grosso per quel laboratorio, sembra un dinosauro accucciato in attesa di qualcosa.

 

Facciamo un salto indietro nel passato, fino a raggiungere Baltimora, nei colorati e frizzanti anni Sessanta. Elisa è una giovane donna che lavora come addetta alle pulizie nel Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam. La vita di Elisa Esposito non è stata molto facile, abbandonata da piccola è cresciuta in un severo orfanotrofio, nel quale subiva angherie a causa del suo essere muta; sul collo la giovane presenta alcune cicatrici che assomigliano molto a branchie. Sa di essere fortunata ad avere il proprio lavoro, si applica con dedizione insieme alla sua collega e amica Zelda, una signora di colore che sogna di aprire una propria attività di pulizie. Elisa e Zelda ogni notte lavorano per mantenere pulito il Centro di Ricerca, tra ricercatori, scienziati ed altri impiegati che non le considerano minimamente. Una notte le due notano che gli è stato aggiunto un laboratorio da pulire, proprio mentre si recano lì per svolgere il proprio lavoro vengono travolte da un trambusto di persone e vedono passare di sfuggita un grande contenitore pieno d’acqua, Elisa all’interno intravede qualcosa o qualcuno. Si tratta dell’ombra del Deus Brânquia, una divinità con le sembianze di un uomo anfibio, catturato in una spedizione guidata dallo spietato soldato Richard Strickland, nella profonda e selvaggia foresta dell’Amazzonia.

 

Elisa teme che non trascorrerà mai più notti tanto ebbre di allegrie e meraviglia. Gli incontri nell’F-1 sono troppo sorprendenti per essere afferrati nella loro totalità. Lei li rivive al meglio che può, afferrati in singoli istanti come respiri, come scene di film che apparterrebbero allo schermo del cinema e che invece vengono proiettate in brevi lampi dalla piccola televisione di Giles.

 

 

Elisa ancora non sa chi è il nuovo ospite dell’Occam, eppure non riesce a non a fantasticare di andare in quel laboratorio per scoprire di cosa si tratta. La sua curiosità vince, si trova faccia a faccia con il Deus Brânquia, di fronte a lui non prova paura ma solo meraviglia. Da quel momento la giovane cercherà di sgattaiolare nella stanza F-1 il più possibile, inizierà a comunicare con la creatura attraverso il linguaggio dei segni e della musica, piano piano i due saranno uniti da un legame profondo. Questo è l’inizio di una bellissima storia d’amore, il romanzo trasmette l’essenza e la veridicità di una relazione tra uomo e donna, e non con qualcosa di divino e fantastico come è in realtà. È proprio bello leggere di un sentimento così forte che abbatte le barriere delle difficoltà e differenze che ci sono tra i due protagonisti. Sentimenti, emozioni, ed ambientazioni sono descritte dalle voci melodiose di Guillermo Del Toro e Daniel Kraus; insieme rendono meraviglioso la rievocazione del passato americano, della concezione di famiglia, della voglia di indipendenza delle donne e rimettono su strada le affascinanti Cadillac dell’epoca.

 

Elisa abbassa la mano con cui sta comunicando e si avvicina. Le scarpe viola disobbediscono spavalde alla linea rossa. La creatura galleggia in attesa, con gli occhi che ora sono blu e le osservano il corpo così da vicino da farla sentire nuda.

 

La relazione tra Elisa e il Deus Brânquia non sarà per nulla semplice, dovranno raggirare il governo americano e quello sovietico, sempre in lotta durante la Guerra fredda. In modo roccambolesco e con l’aiuto di vere amicizie, Elisa riuscirà a salvare il proprio amato dalla crudeltà dell’uomo, lo ospiterà a casa fino a che le piogge non invaderanno la città e innalzeranno il livello del mare per poterlo liberare. Riuscirà Elisa a non far scoprire il Deus Brânquia e soprattutto, quando sopraggiungerà il momento sarà pronta per dirgli addio?

 

Il cambiamento in lei non è solo mentale. È fisico, di pelle e di muscoli. Sì, è giunta. È compiuta. È perfetta. Si sporge verso di lui. Verso se stessa. Non c’è differenza. Ora lo capisce. Lei lo stringe, lui la stringe, si tengono stretti, tutto è buio, tutto è luce, tutto è orrore, tutto è bellezza, tutto è dolore, tutto è sofferenza, tutto è mai, tutto è per sempre.

 

L’amore tra i due protagonisti è veramente un’avventura bellissima, non aspettatevi smancerie e altro del genere perché non sono quasi presenti nel romanzo, questo è un punto di forza della storia che sono certa vi conquisterà per il suo fascino. Inoltre, accanto alla narrazione principale viviamo le vicende di altri personaggi molto interessanti: Lainie, moglie di Strickland, sogna e cerca di affermare la propria indipendenza trovando un lavoro e nascondendolo al marito, desidera allontanarsi dagli stereotipi della società che affliggono le donne; Zelda è l’amica e collega di Elisa, sogna di aprire una propria attività, desiderio molto rischioso in quel periodo per una donna di colore; Giles è un anziano artista gay che è costretto a nascondere il proprio essere, non è libero in amore ma neanche sul lavoro, le sue opere vengono considerate antiquate; Strickland è un uomo violento, corroso dalla guerra del Vietnam e dal suo capo che è diventato quasi il suo padrone.
La forma dell’acqua è un viaggio nel passato dolce, romantico ma allo stesso tempo crudo e violento, un assaggio degli anni Sessante e della realtà dell’epoca.

 

 

 

 

May the Force be with you!
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