#Leistantanee: Barcelona How can I forget

Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.
– Agostino d’Ippona

 

È giunto il tempo di condividere un’altra grande passione che ci lega, la passione per i viaggi e per le avventure oltre la carta e l’inchiostro, le emozioni che nascono dallo scoprire qualcosa di nuovo, che sia un luogo vicino o lontano poco importa, l’importante è essere liberi e non porsi confini. I limiti esistono solo nella mente di alcune persone, viaggiamo ed esploriamo per arricchirci ed emozionarci, proprio come quando ci tuffiamo tra le pagine di un romanzo. È arrivata l’ora per la Stamberga di muovere le sue fondamenta scricchiolanti per approdare in nuovi luoghi, sempre in compagnia dei nostri inseparabili amici di carta e inchiostro.

 

 

«Barcelona It was the first time that we met Barcelona How can I forget The moment that you stepped into the room You took my breath away…» Quando penso a Barcellona la voce di Freddie Mercury inizia a risuonare con forza nella mia mente, un canto avvolgente e unico rievoca le emozioni che mi ha regalato questa meravigliosa città. Barcellona, una città allegra, colorata e spensierata; Barcellona con i suoi profumi, le sue particolari forme, le piccole e grandi strade. Il viaggio a Barcellona è stata un’esperienza all’insegna del divertimento e dell’amicizia, qualche anno dopo Londra io e le mie amiche di sempre siamo ripartite all’avventura e alla scoperta di una nuova città!
Barcellona è stata la mia prima volta in Spagna, sognavo di visitare da tempo questa nazione, immergermi nelle sue abitudini e rispolverare la lingua che tanto mi aveva appassionata al liceo. Questo viaggio ha portato nella mia vita una ventata di aria fresca e di speranza, ha spazzato via preoccupazioni che si affollavano nella mia mente. Avevo raggiunto il traguardo della laurea da un anno, ancora il futuro si stendeva incerto e opprimente davanti a me, domande importanti continuavano a sgomitare portando con sé solo agitazione. Avrei trovato un lavoro? Sarei riuscita finalmente ad iniziare a costruire il mio futuro oppure sarei rimasta bloccata in un limbo oscuro? Ero certa che fuggire da quei pensieri opprimenti insieme alle mie migliori amiche mi avrebbe ridato la carica per essere ancor più agguerrita e magari avrei avuto quel pizzico di fortuna per iniziare; infatti poco prima di partire ricevetti la buona notizia. Magari potrebbe aver contribuito l’influenza a distanza della salamandra di Parc Güell? Infondo nelle leggende medioevali la salamandra era considerata in grado di sconfiggere le fiammi infernali del male grazie al suo corpo freddo. Interessante, non trovate?
Barcellona per me è stata un’avventura all’insegna dell’amicizia che mi ha ricordato per diversi aspetti un’avventura librosa basata sull’amicizia: Petrademone. Mi sono imbattuta nella trilogia di Petrademone per caso sul web, è stato amore a prima vista sia grazie alla meravigliosa copertina sia grazie alla trama super intrigante. Un’avventura fantasy dalla tinte cupe e misteriose, un’atmosfera in bilico tra realtà e soprannaturale, come avrei potuto resistere? Petrademone è il libro per ragazzi che non avrei esitato un secondo a leggere quando ero ragazzina, erano proprio questi gli elementi che mi spingevano a tuffarmi in una storia quindi perché non farlo di nuovo? Era davvero tanto tempo che non desideravo perdermi in un’avventura simile, inizialmente ero un pochino spaventata, preoccupata dal fatto che potesse non piacermi più questo genere di lettura. Cosa mi ha spinto a fare il grande salto? Principalmnte il fortissimo desiderio di leggere il primo volume di Petrademone, i pareri molto positivi letti sul web e la rassicurazione di Sandy che la storia non mi avrebbe delusa. Infatti è stato proprio così! Mentre scrivo questo articolo non vedo l’ora di iniziare a leggere il terzo ed ultimo volume, mi aspetta paziente sotto l’albero di Natale, riuscirò a resistere ancora venti giorni? Si accettano scommesse!
La connessione più importante tra il mio viaggio a Barcellona e Petrademone è l’amicizia, l’amicizia è alla base di entrambe le avventure. Cosa sarebbe accaduto nel libro se la protagonista, Frida, non avesse conosciuto i gemelli Gerico e Tommy e la dolce Miriam? Sarebbe rimasta sola nella scoperta di un nuovo mondo, sola a lottare contro le forze oscure…insomma forse non avremmo avuto tra le mani la stessa piccola perla scritta da Manlio Castanga. Ho rivisto la profonda amicizia che lega me e le mie amiche nell’amicizia che lega i protagonisti del romanzo, nonostante i quattro ragazzini non si conoscano da tanto tempo il sentimento è sincero e autentico. Durante i giorni che ho trascorso a Barcellona ho visitato luoghi ed edifici molto particolari circondati da un alone di mistero che mi ha ricordato la particolare atmosfera dell’antica villa Petrademone e del mondo di Amalantrah. Immaginerei molto bene nel sinistro giardino nebbioso di Petrademone una scultura molto particolare che ho potuto ammirare visitando il cimitero di Poblenou: El Beso de la Muerte. Il Bacio della Morte è una scultura meravigliosa che raffigura la Morte come un scheletro alato che bacia sulla fronte un giovane, una scelta mistica e davvero curiosa, non di certo il classico monumento che ci aspetteremo di vedere su una tomba. Questa scultura mi ha impressionata, affascinata, estasiata e spaventata; mi ha lasciata senza parole ad ammirarla, ricordo che non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, sentivo il desiderio di accarezzare quelle linee sinuose, perfette.

Barcellona si è rivelata davvero molto particolare dal punto di vista architettonico, un altro gioiellino è Casa Batlló frutto dell’architetto catalano più famoso, Antoni Gaudí. Visitare Casa Batlló è come entrare in una fiaba, linee morbide, curve e accoglienti; i suoi colori sgargianti, le decorazioni simboliche e i meravigliosi mosaici. Quando si varca la soglia affacciata su Passeig de Gràcia è come lasciarsi alle spalle la realtà ed entrare in un nuovo mondo, prorpio come hanno fatto Frida, i gemelli Oberdan e Miriam lasciandosi alle spalle la tenuta di Petrademone per entrare ad Amalantrah. Ogni stanza nascondeva una storia, ogni stanza era una scoperta, la stessa Casa Batlló racconta la leggenda di Sant Jordi; vedere una leggenda raccontata attraverso l’architettura di una casa è davvero un’esperienza unica ed indimenticabile. Un’altra avventura tra realtà, fantasia e simbolismo è stata la visita a Parc Güell, nel parco progettato da Gaudí nulla è lasciato al caso, dietro ogni costruzione o installazione c’è una storia.

Visitare Barcellona è stato un viaggio fantastico, colorato e gustoso, una scoperta continua di forme e orizzonti; Barcellona si è rivelata una città calorosa e molto accogliente in cui tornerei.

 

Al prossimo viaggio!

 

 

 

May the Force be with you!
Precedente Let's talk about: A tutto gas di Joe Hill (Sperling & Kupfer) Successivo Music Monday: I Simpson. Trent’anni di un mito di Moritz Fink

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.