Let’s talk about: Il fiore dell’apocalisse di Luisa Colombo (Leone Editore)

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

Proseguiamo la settimana con il romanzo di Luisa ColomboIl fiore dell’apocalisse, thriller pubblicato da Leone Editore nella collana Mistéria.

Data di uscita: 31 Ottobre

Acquistalo subito: Il fiore dell’apocalisse

Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Genere: Thriller psicologico

Prezzo: € 13,90
Pagine: 414

Maia Parodi torna a lavorare in questura dopo una gravidanza andata male e viene trasferita alla sezione omicidi. Una donna è appena stata ritrovata morta e l’unico indizio è un medaglione a forma di fiore con quattro petali, di cui uno dipinto di blu, rinvenuto sulla vittima. Le indagini non decollano, ma quando una seconda donna viene uccisa, Maia scopre che le due vittime frequentavano un misterioso centro esoterico e che gli omicidi potrebbero essere collegati alla teoria dei quattro elementi. Altre due persone sono quindi destinate a morire?

Con questo freddo polare mi viene soltanto voglia di sedermi davanti al camino, aprire un bel libro e lasciarmi catturare da una storia intrigante, senza se e senza alcun ma, lasciando che il tempo scorra al di fuori di questa bolla idilliaca, il rumore esterno è solo un eco di fondo e l’unica cosa che conta è il romanzo che ho tra le mani.

Quando sento il freddo pungermi con la forza di mille aghi appuntiti o scorticarmi viva, mi piace sgomberare la mente tra le pieghe di un buon thriller e per questo mese direi che la mia dose del genere è stata più che soddisfacente. Non mi sono dovuta affacciare all’estero per trovare romanzi interessanti, con delle indagini peculiari, dove l’ultima parola spetta all’autore di turno.

Fra le diverse pubblicazioni di Leone Editore ho scelto il romanzo di Luisa Colombo, “Il fiore dell’Apocalisse”, un’ossessione crescente che, pagina dopo pagina, mi ha catapultata in una Milano desaturata, corrosa dalla presenza di un serial killer fuori dal comune, una figura che agisce indisturbata nell’ombra e se facciamo attenzione possiamo sentire l’eco delle urla delle sue vittime rimbombare fra le mura del suo casolare.

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Immaginate un cerchio, quel cerchio racchiude un fiore, i petali di quel fiore rappresentano i quattro elementi: acqua, terra fuoco e aria. Tutto dipende dall’equilibrio di queste quattro forze naturali, ma cosa succede se una viene a mancare o meglio se una personalità disturbata comincia a maturare l’ossessione che per purificare i peccatori sia necessario un sacrificio? 

Abbiamo già visto in diverse occasioni assassini che ritenevano di poter purificare i peccatori assegnando loro delle punizioni esemplari, uno di questi è l’assassino del film Seven, con Morgan Freeman e Brad Pitt nei panni dei detective. In quel caso l’omicida puniva le persone per i loro vizi, dando loro delle pene simili a quelle previste dall’Inferno di Dante, una sorta di serial killer religioso che amava uccidere perchè si riteneva l’unico in grado di purificare il mondo dal male.

Nel suo romanzo Luisa Colombo invece focalizza l’attenzione su un assassino ossessionato dai capelli rossi, o meglio, dalle donne rosse di capelli, in quanto simulacri della madre che lo trascurava, facendo nascere in lui un odio profondo che ha tentato di colmare con il sangue.

Ma partiamo dal principio. Dopo la tragedia che ha colpito Maia Parodi tornare al lavoro sembra essere il modo perfetto per andare avanti o meglio, per non pensare a ciò che sta vivendo, al suo rapporto con Antonio sempre più in bilico e al dolore sempre più lancinante per la perdita di suo figlio. Ritornare significa anche fare i conti con un nuovo commissario a capo della sezione omicidi, Anika Miller, tedesca, una donna che mostra con orgoglio le sue origini, dimostrando di essere una combattente, una persona fredda e distaccata pronta a dare del filo da torcere a chiunque.

Come se non bastasse a collaborare con la squadra c’è anche una profiler esterna, Giada Damonte, una donna divisa fra mestiere e famiglia, che quando si tratta di tracciare un profilo è la persona giusta a cui rivolgersi.

Già da qui possiamo capire che tutto il romanzo è incentrato sulla figura della donna, e da un lato vediamo la figura della donna in quanto vittima del serial killer mentre dall’altra vediamo le donne al potere, donne in carriera che sanno farsi rispettare e in qualche modo riescono a salvare vite da persone spietate facendo fronte comune. La forza delle donne riecheggia tra le pagine di questo thriller, lanciando un messaggio forte, ovvero che anche nelle situazioni più buie e oscure una donna riesce sempre e comunque a rialzarsi.

La nostra storia si svolge a Milano, al Namasté, centro specializzato nell’aiutare le persone che hanno subito violenza fisica e psicologica. Fuori da questo luogo di “culto”, dove le menti vengono riplasmate, una figura nell’ombra rapisce, una dietro l’altra, donne dalle caratteristiche simili: capelli rossi, pelle diafana e in carriera. 

Vittima dopo vittima vediamo l’evoluzione di questo predatore seriale attraverso i suoi occhi e quelli delle sue prede, trasformando questo romanzo in uno scenario agghiacciante, dove acqua, terra fuoco e aria diventano armi di distruzione, un cerchio perfetto, un rito di purificazione che cancella ogni traccia del peccato.

Quello che ho avuto il piacere di leggere è un thriller psicologico costruito poco a poco e che si snoda attraverso le donne, figure importanti e rilevanti di questo romanzo, dove l’ossessione muta e nasconde i meccanismi più ampi di una mente deviata, che è soltanto una pedina sulla grande scacchiera della vita.

Il fiore dell’Apocalisse è un simbolo perfetto di morte, il sinonimo dell’equilibrio dell’universo tanto facile da spezzare come lo è prendere una vita.

«Il fiore dell’Apocalisse è un antichissimo simbolo, dove i quattro cerchi rappresentano la perfezione, l’Armonia, quell’armonia con la quale Dio ha creato l’universo intero.»

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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