Un libro per due: Gli scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Prosegue il nostro viaggio all’interno del mondo de “L’attraversapecchi”. L’anno scorso io e Sara di Bookspedia ci siamo tuffate ne “Gli scomparsi di Chiardiluna”, secondo capitolo della serie di Christelle Dabos, per ora il mio preferito tra i tre pubblicati in Italia.

Data di uscita: 9 Gennaio 2019

Acquistalo subito: Gli scomparsi di Chiardiluna

Editore: Edizioni E/O
Serie: L’Attraversaspecchi #2
Traduzione: Alberto Bracci Testasecca
Genere: Fantasy/ Steampunk / Belle époque

Prezzo: € 16,00
Pagine: 562

Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, “Fidanzati dell’inverno”). Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso…

Vince a mani basse questo secondo capitolo della serie de “L’attraversaspecchi”, “Gli scomparsi di Chiardiluna”, che a una miscela di generi già intriganti aggiunge quella nota di giallo a cui non ho saputo resistere e che ha finito per conquistarmi. Fidanzati dell’inverno viene così oscurato dal suo successore che mette una certa distanza tra i due, smussa gli angoli ruvidi del precedente capitolo e rafforza la potenza di uno scenario straordinario, uno dei tanti punti forti di questa serie.

Gli scomparsi di Chiardiluna, infatti, mostra in tutta la sua brutale bellezza la capitale del Polo, Città-cielo, in particolare di Chiardiluna, sospesa al di sopra di tutto, una meta irraggiungibile per chiunque ma non per i protagonisti della storia: Ofelia e Thorn. Una più sopportabile mentre l’altro sempre più complesso, la coppia di fidanzati sembra non incastrarsi mai alla perfezione eppure è nei dettagli che la Dabos districa una trama non semplice per regalare al lettore, oltre al fantasy anche un percorso di formazione che vede i due crescere, evolversi, nello specifico è notevole la caratterizzazione di un personaggio come Thorn, prima un vero enigma e ora qualcuno che per me resta indimenticabile, così come Archibald, che ammetto di aver sottovalutato.

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Da quando si è trasferita, Ofelia, ha un bersaglio sulla schiena e così anche la sua protettrice, Berenilde, la zia di Thorn, sempre più vicina al parto. Le due, insieme a Rosaline, sono costrette a trasferirsi a Chiardiluna per occupare il posto che spetta alla dama di corte, Berenilde, futura madre e amante di Faruk. Qui le cose si complicano perchè ogni passo falso potrebbe decretare la fine del viaggio. A mali estremi, estremi rimedi. Ofelia deve mimetizzarsi agli occhi di tutti per poter sopravvivere fino al giorno del matrimonio, compito non facile per un’animista e lettrice, goffa sin dalla nascita e calamita per i guai.

Chiardiluna è una trappola mortale che si regge sulle illusioni e l’ideale di una vita mondana che distoglie l’attenzione da quelle misteriose scomparse a cui solo Ofelia sembra dare il giusto peso. Intanto gli occhi di Faruk, lo spirito di famiglia dell’arca, bramano il potere della lettrice, colei in grado di decifrare quel Libro tanto imponente che lo ossessiona e per il quale è disposto a tutto pur di mettere le mani sul segreto che ha distrutto quei pochi che sono riusciti a venirne a parte, gettandoli nella pura follia.

Tra questi due filoni narrativi si evolve anche il rapporto fra Thorn e Ofelia, divisi fra lavoro ed indagini, condannati a vivere una storia sempre più angosciante che li vede protagonisti di una tragedia in cui bisogna perdere qualcosa per capirne il vero valore, ma sebbene la lettrice si sia dimostrata tenace nel subire gli orrori di Chiardiluna, Thorn invece ribalta le carte in tavola, mostrandosi in tutta la sua vulnerabilità, cadendo anch’esso vittima di un destino crudele. Ciò che è chiaro leggendo i primi volumi de “L’attraversaspecchi” è che le maschere hanno un peso e prima o poi finiscono per rompersi in infinite schegge con l’amara consapevolezza che niente sarà come era un tempo.

Tra gli intrighi e le briciole lasciate da Dio, Gli scomparsi di Chiardiluna, è il seguito che ho divorato poco alla volta ma con avidità. Ben oleato e dinamico, Christelle Dabos è riuscita a creare una trama appetitosa che scivola via senza alcuna difficoltà. Il suo stile suggestivo è in grado di far sognare quando si tratta di ambientazioni, ma è quando si unisce la sua capacità di incollare i lettori alle pagine ci si rende conto che quel finale tagliente è un’arma di distruzione. Una bomba dopo l’altra, quest’autrice, continua a sorprendermi e a farmi ritornare sui miei passi. “La memoria di Babel” è la prova evidente che non so resistere all’attraversaspecchi.

«Guardò bene in faccia il volto determinato nonostante i graffi e le ecchimosi, finalmente pronta ad affrontare quella verità che non aveva voluto vedere. Non era Thorn ad avere bisogno di lei, ma lei ad avere bisogno di Thorn».

 

 

 

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
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