Let’s talk about: La corsa di Michela Belotti (Bookabook)

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Cominciamo la settimana con l’esordio di Michela Belotti, che mi ha tenuto compagnia nel week-end. Si intitola “La corsa” ed è stato pubblicato da Bookabook. Devo dire che alla fine si è rivelata una piacevole sorpresa.

Pagine: 199

Acquistalo subito: La corsa

Editore: Bookabook
Genere: Giallo

Prezzo: € 7,99 | € 13,00

Sara è una giovane donna come tante: nata e cresciuta nella provincia di Bergamo, ha una famiglia un po’ sopra le righe alle spalle e un lavoro in uno studio contabile. Una ragazza semplice, una sognatrice. Ma una sera autunnale si ritrova a correre lungo un viale alberato, ferita e terrorizzata.
Vittima di amnesia, non ricorda nulla dell’aggressione subita né dei giorni precedenti.Nel tentativo di recuperare i tasselli mancanti della sua storia, si scoprirà coinvolta in un fatto di cronaca nera.
Insieme all’amica Lisa e al tenente dei carabinieri Roberto Castelli, incaricato delle indagini, cercherà di discolparsi dalle pesanti accuse. Riuscirà a fare luce sulle ombre della sua memoria?

“Il terrore e l’agitazione sono scomparsi, ma mi rendo conto che non so quante ore siano passate dall’unico ricordo che la mia memoria è disposta a concedermi: la corsa.”

Durante l’estate è bene ponderare a fondo le scelte che si fanno soprattutto quando si tratta di lettura. Col caldo e la stanchezza è difficile portare a termine qualcosa che non fila liscio come l’olio e per mia esperienza personale l’unico modo per evitare il blocco del lettore durante questa stagione è scegliere con attenzione il compagno di viaggio. Il mio si è rivelato una piacevole sorpresa, l’ideale da portare in spiaggia: La corsa.

Source: Pinterest

Michela Belotti riesce a raccontare una storia difficile, la scelta di una donna che grava sulle sue spalle e che in un momento di pura debolezza si trasforma invece nel suo flagello, lo descrive con una tale naturalezza e spontaneità da rendere il romanzo scorrevole. I rimandi musicali e cinematografici arricchiscono la narrazione di quel tocco che spinge gli appassionati di entrambi i generi ad abbozzare un sorriso quando riconoscono l’opera citata.

I temi che ruotano attorno al romanzo sono attuali. Da una parte abbiamo l’aborto, una scelta che per quanto drastica deve essere rispettata, soprattutto nel momento in cui chi aspetta un figlio non si sente pronto per prendersene cura e rischierebbe di crescere quel bambino nell’odio. Dall’altra invece le violenze domestiche, sempre più diffuse e non tutte le volte denunciate.

La sua protagonista, Sara, è una giovane donna come tante altre, appassionata di libri e cinema, che sta cercando di andare avanti dopo la rottura con il suo ex ragazzo con il quale ormai conviveva già da un po’. Ritornare a casa e sentirsi una estranea la riporta a quei momenti dove per riuscire ad avere l’attenzione dei genitori bisognava fare gesti eclatanti, ma anche così i minuti di gloria erano estremamente pochi.

Tutto il dolore che pensavo rimosso, sepolto da una grandissima guarnitura di falsa convinzione di averlo dimenticato, si è ripresentato alla mia porta come un’enorme pugno in faccia.

Source: Pinterest

Sara vive una vita divisa fra il suo cuore spezzato e il suo lavoro alienante, il quale giorno dopo giorno la consuma e se a questo aggiungiamo il rapporto inesistente con i suoi genitori, capirete che trovare un posto nel mondo dove sentirsi a suo agio è una sfida ardua, ma lei non demorde ed è così che è riuscita a trasferirsi in un piccolo appartamento dove ricominciare dalle ceneri di ciò che è stato.

Dicono che la vita sia troppo breve per ponderare sulle proprie scelte o che basti tuffarsi nel vuoto per cominciare a vivere, certe volte però sono episodi spiacevoli a permetterci di vedere le cose sotto un altro punto di vista, le sfumature più sottili cominciano ad emergere anche dalle piccole cose, ma nel caso di Sara, prima di vedere quelle gradazioni di colore deve ripercorrere una strada a ritroso, un percorso doloroso e pericoloso che la riporterà a riconquistare ciò che ha perduto: la sua memoria.

È una sera come le altre quando Sara viene ritrovata ferita e sconvolta, della sua aggressione non ricorda nulla, è come se lo shock avesse cancellato ogni azione precedente al trauma. Sa soltanto che le è accaduto qualcosa di brutto, qualcosa che la spaventa e che le impedisce di dormire.

Le ricerche della polizia arrivano a un punto cieco, dato che la ragazza non riesce a ricordare cosa sia successo, il luogo in cui è accaduto e chi sia stato. Neanche lo stalker da lei segnalato sembra portare alle indagini nuovi sviluppi, eppure la risposta c’è ed è proprio davanti al suo naso. Ripercorrendo i suoi stessi passi si ritrova a scoprire un cadavere, qualcosa che non era pronta a trovarsi davanti soprattutto perché la sua identità la sconvolge.

Questo romanzo con sfumature da thriller psicologico ingabbia il lettore in un labirinto fatto di ricordi pericolanti, spogli di un trauma che ha totalmente devastato la mente di Sara.

Se c’è una cosa che adoro vedere è l’uso dell’amnesia come espediente narrativo perché non si sa mai dove condurranno le indagini e allo stesso tempo regalando un punto di vista frammentato da mettere insieme e scoprire la verità dei fatti.

Il mio approccio con quest’autrice esordiente non è stato male, sono rimasta colpita dallo stile semplice ma suggestivo, riesce a evocare immagini e sensazioni usando soltanto le parole e questa è una cosa bellissima, è un po’ come entrare dentro al suo mondo e scoprire il suo fascino.

Io non sono molto propensa per i colpi di fulmine, a dire il vero è stato questo elemento ad aver incrinato l’incantesimo, facendo scemare gran parte dell’interesse che all’inizio avevo sulla storia, ma per chi invece li ama troverà in questo romanzo pane per i propri denti, per il resto la storia non si è rivelata poi così male.  

La corsa è un lungo percorso a ritroso nella mente devastata di una ragazza che non ricorda più nulla, nè cosa ha fatto nè cosa le è stato fatto, rendendola succube della sua stessa memoria.

Non so dove sto andando, so solo che devo correre. Ho paura. Sono consapevole che non devo rallentare, ma non ce la faccio più, non sono allenata, non ho più respiro. Mi fermo, gli occhi vacui, vedo solo in bianco e nero. Tutti i colori spariti in quest’attimo di pazzia che mi ha spinto ad arrivare fin qui.

 

 

May the Force be with you!
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