Let’s talk about: Preludio a un bacio di Tony Laudadio (NN Editore)

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Il protagonista  di oggi è il romanzo di Tony Laudadio, “Preludio a un bacio”, pubblicato da NN Editore nella collana La stagione.

Pagine: 217

Acquistalo subito: Preludio a un bacio

Editore: NN Editore
Collana: La stagione
Genere: Narrativa

Data di uscita: 22 Marzo
Prezzo: € 17,00

Emanuele è un barbone, un musicista che suona agli angoli delle strade. Ha rinunciato a ogni affetto e contatto umano, tranne quello di Maria, che lavora in un bar e si prende cura di lui. Finché un giorno, dopo un’aggressione, Emanuele si risveglia in ospedale e si accorge d’un tratto che la sua apatia è scomparsa: persone e cose brillano di una nuova luce, spingendolo ad agire per rimediare agli errori di un passato sprecato. Non solo un romanzo, ma un monologo su carta ambientato in un teatro fatto di jazz, ricordi e rimpianti;Tony Laudadio ci consegna una storia colorata come una processione lungo le strade di una città di provincia, popolare e anche un po’ kitsch, emozionante come il brivido che ci coglie quando ritroviamo frammenti di fiaba nella vita di tutti i giorni. Preludio a un bacio è la storia di una rinascita in crescendo, in corsa verso una felicità inafferrabile, ma comunque capace di dare senso a una vita intera.
“La parola è la sorella stronza della musica. È invidiosa, perfida, ti convince a fidarti di lei mentre parli, e dopo ti accorgi di aver fatto un disastro. Anziché aiutarti a costruire ponti, si affanna a distruggerli. È disonesta, la parola, e per questo spesso taccio.”

Leggere un libro è come fare un salto nel vuoto, nel momento in cui si decide di tuffarsi potrebbe succedere di tutto, ma qual è la scelta giusta? Vale la pena lanciarsi nel vuoto o bisogna stare sul ciglio del burrone? È proprio questo il dubbio che spesso accompagna ogni lettore nel momento stesso in cui comincia a sfogliare le pagine ed è anche il motivo per il quale a volte esito dinnanzi a determinati titoli.

Source: Pinterest

Qualunque sia la scelta che si fa, la fine è la medesima: quel libro potrebbe diventare il più grande compagno di viaggio o rivelarsi per quello che è, una bellissima illusione.

Con “Preludio a un bacio” io ho scelto di buttarmi e dopo averlo finito posso soltanto dirvi che non è un miraggio, ma si è mostrato in tutta la sua essenza: una lettura intensa, ironica, cruda e concreta.

Quella che ci viene raccontata dal protagonista è una storia di vita dura come tante altre, ma con un’incognita interessante e allo stesso tempo straziante che ci fa percepire l’ansia e la paura di Emanuele.

Il protagonista è un sassofonista che non è riuscito a sfondare, l’unica cosa che è riuscito a racimolare nella sua vita sono state le sue esibizioni in locali e bar, ma sfortunatamente non è mai riuscito a trovare quel trampolino che lo lanciasse fra le stelle del jazz.

La vita di un musicista sfortunato è frugale, fatta di incontri casuali e a volte qualche scappatella, ed è proprio fra queste che un personaggio come Emanuele trova la sfortuna più grande della sua vita, diventare padre senza mai potere interpretare quel ruolo. La donna di cui si era follemente innamorato era già fidanzata con un uomo più grande di lei e ha sfruttato la sua gravidanza inaspettata come pretesto per sposarsi e crescere sua figlia in un’ambiente agiato, lontano dal suo vero padre.

“È interessante rileggere la propria vita come un lungo concerto di cui scopriamo la scaletta solo alla fine: quanti e quali pezzi abbiamo suonato finora?”

Spesso si dice che l’amore può tutto, smuovere mari e monti per avere un lieto fine, ma non è questo il caso, le favole che siamo abituati a sentire non corrispondono alla realtà, sono solo un miraggio per fuorviare l’attenzione da ciò che a volte capita nella vita di tutti i giorni, una verità scomoda e che rattrista. È più facile credere a un miraggio che affrontare la verità.

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Quando il sassofonista viene ferito si aggrappa a quel miraggio, trasformandolo nel suo nuovo punto di partenza e il mondo tutto d’un tratto cambia, acquista un senso. Alessandra, una giovane dottoressa, accende dentro di lui una scintilla che credeva di aver perso. Sfiorare la morte colora la vita. Emanuele si rende conto che prima di lasciare questo mondo ci sono questioni che deve risolvere, affrontare le sue paure.

E così Emanuele ritrova Maria, una giovane cameriera. Lei è la sola e unica a cui importi di lui, per questo motivo diventa un barlume di speranza nel suo mondo grigiastro, sfumato dalle note malinconiche del suo sassofono, le stesse che affascinano i passanti e che hanno conquistato il cuore della ragazza.

Il destino però ha uno strano senso dell’umorismo, non gli basta divertirsi a torturare le persone, gli piace anche infilare il dito nella piaga; Emanuele e Maria non diventano semplicemente amici ma qualcosa di più, il loro è un rapporto complicato, tormentato dal segreto che grava sulle spalle del sassofonista e che gli impedisce di vedere il quadro generale. Per ironia della sorte Maria comincia a provare qualcosa per Emanuele, trasformando la sua realtà nel più terribile degli incubi.

Questa diventa una relazione dalla quale il protagonista deve fuggire per non commettere un errore terribile e rischiare di perdere Maria, ma allontanarla vuol dire rinunciare a lei e questo è un lusso che non può permettersi. Ingarbugliato in una menzogna dalla quale non riesce a districarsi, Emanuele tenta di sopravvivere al domani aggrappandosi alla sua integrità e alla sua musica, la sola che riesce a confortare le persone e che per un momento gli regala quella boccata d’aria di cui ha bisogno.

Quella boccata d’aria però non dura in eterno, la realtà bussa alla sua porta e questa volta non può ignorare ciò che continua a rimandare ed è proprio durante l’epifania che accade ciò che ha sempre temuto, il suo presente si intreccia al suo passato e tende un filo invisibile che lo farà inciampare in una rovinosa caduta.   

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Laddove le parole non arrivano ci pensa la musica. Le note intonate da Emanuele esprimono un concetto in maniera chiara, perché se c’è una cosa che ha imparato nella vita è che la musica non mente mai e di conseguenza non bisogna diffidare da ciò che racconta, ma ascoltare, prestare attenzione, lasciare che entri sottopelle, fluisca, emozioni e devasti.

Questo è l’effetto Laudadio: penetra in profondità diventando un pensiero fisso, qualcosa che è difficile allontanare dalla propria mente finché non si porta a termine la lettura.

La parola sarà anche la sorella stronza della musica ma non c’è dubbio che nelle mani di quest’autore acquisisce potere, risuonando potente tra le pagine e regalando ai lettori un romanzo che di certo non passa inosservato.

Personalmente sono rimasta colpita dal suo modo di raccontare, il suo stile sostiene un ritmo incalzante, fluido e alle volte anche poetico, accompagnato da riferimenti letterari e musicali che regalano molti spunti su cui riflettere.

Preludio a un bacio è una melodia, nota dopo nota ci si accorge che ogni suono racchiude dentro sé un po’ di amore, rimpianto, delusione, voglia di rivincita e passione. Insieme tutti questi elementi esplodono, trasformando quella semplice melodia in un grido alla vita, a tutto ciò che ci si lascia alle spalle e a quanto sia importante cogliere l’attimo prima che sfugga.

“Quanti conti ho in sospeso? Quanti ne abbiamo tutti? Come venature nel marmo percorrono la nostra esistenza, ne sono parte integrante e pesano sulla bilancia dei nostri meriti. Il dare e l’avere, ciò che ho potuto fare grazie a ciò che ho ricevuto, ciò che sono stato grazie agli altri. Quanto c’è di mio e quanto c’è degli altri, in me. E qui, come il lago che placido attende l’inevitabile arrivo del fiume, il pensiero sfocia nelle donne. Le mie donne. Quanto devo a loro, quanto di me è una proiezione della loro presenza nella mia vita? ”

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di NNEditore per la copia omaggio.

 

 

May the Force be with you!
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