Review Party: Hex, la maledizione di Thomas Olde Heuvelt

“Raccolse l’ago e il filo e, mentre quella cosa alla porta, continuava a bussare e bussare, si mise a cucire i propri stessi occhi, nella speranza che la solitudine di un’oscurità eterna gli offrisse un minimo di riparo da tutto quel gelo.”

IL ROMANZO

Acquistalo subito: Hex, la maledizione

Editore: Tre60
Collana: Horror
Data di uscita: 12 Ottobre
Prezzo: € 18,90
Pagine: 452
ISBN: 9788867024452

Apparentemente tutto è tranquillo, a Black Spring. Ma sulla cittadina immersa nel verde della valle dell’Hudson aleggia un’inquietante presenza: lo spettro di Katherine van Wyler, la strega di Black Rock. Braccia incatenate, occhi e labbra cuciti, da più di trecento anni si aggira per le strade della città, entra nelle case, mormora litanie incomprensibili e veglia sui bambini addormentati. Ma non solo; gli abitanti di Black Spring sanno fin troppo bene che convivere con Katherine significa rispettare alcune precise regole: mai avvicinarsi troppo, mai parlare di lei con chi viene da fuori e mai, per nessun motivo, uscire dalla città. La punizione per chi trasgredisce è terribile: si viene colti da un impulso suicida violentissimo e incontrollabile. Sottrarsi al potere della strega è il desiderio di tutti. Ma chi l’ha fatto non è vissuto abbastanza a lungo per raccontarlo.
Però adesso qualcuno è esasperato da quel potere. Qualcuno ha deciso di ribellarsi, di affrontare l’antica maledizione. Qualcuno è disposto a sfidare la strega di Black Rock. Anche se ciò significa scatenare una serie di eventi devastanti…

COPERTINE A CONFRONTO

 

Let’s talk about “Hex”

A Black Spring tutti vivevano a stretto contatto con la morte. La tenevano nelle proprie case e la nascondevano al mondo esterno.

In occasione del review party sono qui per parlarvi del romanzo di Thomas Olde Heuvelt, “Hex, la madizione”, pubblicato da Tre60 e in uscita proprio oggi. Questa è una lettura perfetta per Halloween, una storia grottesca e ben delineata dalla penna di questo autore olandese.

Prima di andare avanti con la recensione, volevo dirvi che la Warner Bros ha acquistato i diritti del romanzo e “presto” avremo una serie televisiva.

“Hex, la maledizione” è un romanzo dalle tinte dark, dove il paranormale si fonde alla perfezione con la vita di Black Spring, una cittadina ferma nel tempo, che convive con un’oscura presenza. I cittadini da tempo hanno trovato un modo per convivere con essa, facendo in modo che la sua esistenza restasse confinata nella città. Chiunque là fuori pensa che Black Spring sia solo una cittadina stramba, come se, ad un certo punto della storia, avessero deciso di non permettere alla tecnologia e il progresso di entrare, ma si limitassero a vivere una vita tranquilla, dettata dalla routine.

Black Spring era una pillola di arsenico che si erano trovati per errore sotto la lingua e che avevano morso prima di rendersi conto di cosa stava accadendo.

Benvenuti a Black Spring, un’incantevole cittadina immersa nel verde, un sogno per gli amanti delle escursioni e per chi è alla ricerca di un posto dove godersi un po’ di tranquillità. Se prestate attenzione vi accorgerete che ci sono telecamere ad ogni angolo, pronte a riprendere ogni singolo spostamento e controllare che sia tutto in regola. Chiunque decida di trasferirsi a Black Spring viene accolto dall’Hex, una squadra speciale che si occupa di mettere al corrente i nuovi arrivati affinché sappiano a cosa vanno incontro, ma una volta scoperto il segreto della città, nessuno è libero di andare.

Se solo i Delarosa avessero saputo nel guaio in cui si stavano cacciando, avrebbero scelto la fuga. Vivere con qualcosa che non riescono a comprendere spaventa Burt e la sua famiglia, che ora fanno parte del sistema e spetta anche a loro custodire il segreto che Black Spring mantiene da secoli.

Katherine van Wyler è stata condannata a morte per stregoneria dal 1664 e da quel momento il suo spettro è rimasto a “vegliare sulla città”. Nessuno sa se effettivamente fosse colpevole di tutti i crimini per cui l’avessero condannata, ma da quello che si vocifera, secondo molti, avrebbe resuscitato suo figlio e dopo atroci torture, abbia scelto di confessare di essere una strega. Si sospetta che la sua morte violenta abbia generato il mostro che è oggi.

La strega di Black Rock è, come ha definito il Vaticano stesso, una senzadio, un’entità talmente malvagia da non poter essere neutralizzata, per questo motivo ha la bocca e gli occhi cuciti, se fosse in grado di vedere e di sussurrare incantesimi potrebbe portare soltanto devastazione e caos nella città.

Ma il nostro senso di sicurezza è solo un’illusione. Abbiamo creduto per anni di tenereli sotto controllo. […] Alla fine è principalmente istinto di sopravvivenza. In caso di fuga di notizie, è quasi certo che moriremo tutti.

Nessuno può uscire dalla città. Chiunque soltanto ci provi viene colto da un improvviso istinto suicida o nel peggiore dei casi, omicida.

Sono passati quattro secoli eppure Katherine continua a vagare per la città e ormai i cittadini si sono abituati alla sua presenza, costruendo una fitta rete di sorveglianza per tenere d’occhio la strega e studiarne gli sviluppi. A nessuno, per nessun motivo, è permesso di rivelare la sua esistenza al mondo esterno.

Attraverso gli occhi vigili delle telecamere vediamo come la vita scorre a Black Spring, andando da vicino ad osservare i comportamenti anomali dei cittadini. Nonostante facciano credere di essere abituati, è chiaro che per molti questa maledizione è una tortura, lenta e angosciante che li consuma poco a poco.

C’è Tyler che non riesce a tenere a freno la lingua, nonostante suo padre faccia parte della squadra dell’Hex, continua a mostrarsi impulsivo e sciocco, tanto da voler sfidare a tutti i costi quella che è il regime di Black Spring e come accade in un film horror, farà i conti con qualcosa di più grande di lui. E Griselda, devota di Katherine, una donna talmente tormentata da aver reso quest’entità la sua guida, la sola che possa liberarla dal male che ha subito in passato. Per non parlare di Steve, membro degli Hex, che deve convivere con il lato negativo del suo lavoro.

“Si mise a cucire i propri stessi occhi, nella speranza che la solitudine di un’oscurità eterna gli offrisse un minimo di riparo da tutto quel gelo.”

“Hex, la maledizione” è un romanzo che affascina il lettore, un po’ come accade in “Under the dome” c’è una comunità chiusa che con i suoi problemi e i suoi misteri ci attrae come le falene verso la luce. È interessante vedere come la società si adatta a un problema e nonostante finga di essersi abituata, in realtà non lo è. L’autore mostra a 360 gradi una cittadina incatenata a un segreto, tramandato da secoli, che sia questa la vera maledizione di Katherine?

La strega di Black Rock è sicuramente uno dei personaggi più affascinanti di questa storia, ma lo sono anche gli abitanti stessi a cui l’autore dà voce e spessore, ed è attraverso le loro vicende che si riesce a completare il quadro da lui dipinto.

Un altro punto a suo favore è l’ambientazione, un misto tra “Twin Peaks” e “Wayward Pines”, entrambe hanno un alone di mistero e convivono con un segreto oscuro.

Di certo Thomas Olde Heuvelt crea una storia dell’orrore, che colpisce piano piano il lettore, prendendo alle spalle, proprio come fa Katherine quando si manifesta in città. Ha saputo dosare il giusto mix fra orrore e mistero, che non è come si vede talvolta al cinema, solo urla, sesso e ancora urla e poi sangue, ma è anche l’angoscia che ti perseguita anche dopo la fine del libro. Non posso fare nient’altro che consigliarlo a tutti.

Vi ricordo che due copia del romanzo cerca casa!
Partecipare è semplicissimo.

Dovrete inventare una breve storia, partendo dai cinque frammenti del libro, uno per ogni blog che partecipa al review party. La storia che andrete a comporre dovrà essere una sola e contenere tutti e cinque i frammenti che vi proponiamo, seguendo l’ordine di pubblicazione delle varie recensioni.

Per farvi un esempio, sotto questa recensione dovrete scrivere un commento che contenga la vostra storia con il frammento da me scelto. Sotto la recensione successiva, quella delle ore 12.00, dovrete postare invece un altro brano della vostra breve storia che deve includere il frammento scelto dal prossimo blogger e così via.

Alla fine di tutto, unendo i vostri cinque commenti, si dovrà creare un’ unica storia che abbia un senso. Alla fine di tutto del giveaway leggeremo le vostre storie e sceglieremo come vincitori, coloro che si saranno dimostrati più originali.

 

Il frammento:

“L’albero aveva iniziato a perdere gli aghi.
Qualcosa sotto il tavolo della sala da pranzo attirò la
sua attenzione: un logoro pezzo di filo nero. Uno dei punti
rimossi dagli occhi di Katherine.
Ma dov’era, ora, la strega? E dov’era Tyler?”

 

Per aiutarvi nel vostro compito, ecco gli orari delle recensioni:

10.00 – La stamberga d’Inchiostro
12.00 – L’universo dei libri
14.00 – Cioccolato e libri
16.00 – Bookspedia
18.00 – Chiara in Bookland

Obbligatorie:
– Diventare lettori fissi dei blog partecipanti
– Commentare tutte le tappe
– Mettere mi piace alla pagina Facebook Tre60
Facoltative:
– Condividere le tappe
– Mettere mi piace alle pagine Facebook dei blog partecipanti
Il giveaway inizia il 12/10 e finisce il 20/10

a Rafflecopter giveaway

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2 commenti su “Review Party: Hex, la maledizione di Thomas Olde Heuvelt

  1. Deborah Rex il said:

    Buongiorno!
    Il romanzo mi ha conquistata, poi quando hai nominato Wayward Pines *.*
    La modalità di giveaway è a dir poco fantastica, ecco la mia storia:

    Venerdì 13 ottobre 1664
    La morsa del gelo stava già affondando i denti nella tranquillità di Black Spring. Qualcosa di oscuro e misterioso aveva stretto i propri viscidi tentacoli in profondità nella rurale cittadina, il male iniziò a pulsare.
    L’oscurità mi stava cacciando da circa un secolo, come un predatore guidato dall’odore del sangue della propria vittima, non si sarebbe fermata se non dopo aver dilaniato le mie carini. Mi chiamo Katherine, fuggii dal cuore dell’est Europa subito dopo aver appreso cosa diventai: una strega. Essere contagiate dalla stregoneria era un peccato mortale, l’inquisizione scandagliava e bruciava giovani donne innocenti nei paesi più sviluppati del vecchio continente. Presi presto la decisione di lasciare le mie terre per emigrare lontano, in America, credendo di far perdere al male le mie tracce. Fui ingenua e stupida, non mi accorsi che era sempre più vicino. Mi stabilii a Black Spring , fui integrata subito nella comunità grazie alle mie conoscenze riguardo le erbe medicinali, preparavo intrugli curativi, aiutavo le persone grazie alla mia magia. L’arrivo di un forestiero non mi insospettì come avrebbe dovuto, in breve tempo mi ritrovai rinchiusa in un’umida cella puzzolente ad aspettare la mia esecuzione, con gli occhi e la bocca cuciti da spessi punti neri. Fui condannata ad essere arsa viva per stregoneria, gli aguzzini erano le stesse persone che avevo curato con dedizione. Decisi che non valse la pena lottare contro il male per essere ripagata così, mi abbandonai tra le sue oscure braccia, avrei fatto bruciare la città con me.

    Venerdì 13 ottobre 2017
    Nonostante fosse arrivata solo ieri, Hanna era già stufa di quella cittadina sperduta tra i boschi. Le mancavano le amiche, il lavoro e Boston. In un giorno aveva ascoltato almeno dieci volte la stupida leggenda relativa alla strega di Black Spring, ed era stata messa in guardia almeno il doppio delle volte. Lei ed il marito, Tyler, avevano comprato l’unica casa disponibile e disabitata dal 1664, la casa di Katherine. Le ore trascorrevano lente in solitudine, ormai conosceva ogni particolare riguardo l’oscura presenza che teneva, a detta dei suoi abitanti, in pugno la città. L’albero aveva iniziato a perdere gli aghi. Qualcosa sotto il tavolo della sala da pranzo attirò la sua attenzione: un logoro pezzo di filo nero. Uno dei punti rimossi dagli occhi di Katherine. Ma dov’era, ora, la strega? E dov’era Tyler?

  2. Marco Smeraldi il said:

    Il libro mi ispira tantissimo… Partecipo molto volentieri a questo gioco-giveaway :D

    Parte 1:
    “Tyler!” Jenna spalancò la porta in fretta e furia, ma quando la tranquillità della casa l’avvolse faticò a ritrovare la parola. Entrata in casa, avanzò cauta, con il ronzio del silenzio nelle orecchie. Lì era tutto strano, troppo strano. Entrò in cucina, sempre più attenta. Dalla finestra vide che l’albero aveva iniziato a perdere gli aghi. Qualcosa sotto il tavolo della sala da pranzo attirò la sua attenzione: un logoro pezzo di filo nero. Uno dei punti rimossi dagli occhi di Katherine. Ma dov’era, ora, la strega? E dov’era Tyler?
    “Tyler?” chiamò nuovamente, ritrovando la voce, che però ora era spezzata dalla paura che le aveva attanagliato lo stomaco. Ma, come prima, non ci fu risposta. Poi Jenna sentì un rumore provenire dal piano di sopra. Sussultò.

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