Review Party: La Notte del Kaiju di Cristopher Sabir

Si respira un clima di terrore tra le pagine del romanzo di Cristopher Sabir, “La Notte del Kaiju”, mentre la speranza poco a poco si affievolisce e l’incertezza si fa largo nei cuori di coloro che vivono una situazione fuori dal comune, eppure, qualcuno è ancora deciso a lottare.

Data di uscita: 2 Marzo

Acquistalo subito: La Notte del Kaiju

Editore: Self-Publishing
Genere: Horror/Sci-fi/Drammatico
Pagine: 102
Prezzo: € 2,99 | € 7,99

Ci è piombata addosso improvvisa, violenta.

Non eravamo pronti…

La catastrofe ci ha spazzati via.

Sono passati anni da quella notte in cui tutto è iniziato e il mondo non è più come lo conoscevamo. Non sappiamo come, non sappiamo nemmeno perché, ma abbiamo perso il posto che detenevamo in cima alla catena alimentare. Viviamo rintanati sotto terra come insetti o vagabondiamo tra le città in rovina come lupi rognosi, pronti a tutto pur di sopravvivere su quella che è diventata la loro Terra. Ho visto con i miei occhi di cosa sono capaci, quanta distruzione e morte portino ovunque vadano, ma io sono ancora qui e ho intenzione di non cedere. E molti altri come me.

Questa è la storia di come sono sopravvissuto all’inferno. Che nel momento più buio per noi, possa alimentare la speranza. L’umanità può ancora alzare la testa, non tutto è perduto. Il nostro destino è appeso a un filo sottilissimo, ma faremo di tutto, farò di tutto, per trasformare quel filo in una corda solida e resistente.

I tempi sono maturi.

La Notte del Kaiju tramonterà e una nuova Alba dell’Uomo sorgerà, questo io vi prometto.

Questo momento per l’umanità resterà nella storia, stiamo letteralmente vivendo qualcosa che resterà nella nostra storia e che in futuro verrà studiata sui banchi di scuola, nella nostra quotidianità si è infiltrato un invisibile nemico che sta portando devastazione lungo il suo cammino. Il Coronavirus ci sta uccidendo, ci costringe a rintanarci nelle nostre case, ci impedisce di vivere come facevamo un tempo e ci sta ridimensionando in quanto esseri umani deboli e fragili in contrasto con qualcosa che non riusciamo ad affrontare come si deve, ma lottando strenuamente e unendo le forze ci stiamo rialzando, stiamo sconfiggendo anche questo terribile nemico.

Allo stesso modo Cristopher Sabir ci trascina in un mondo devastato da qualcosa di innaturale, un mostro che prolifera e che prende il posto dell’uomo, una realtà inarrestabile che spinge l’uomo a tornare animale e a rifugiarsi dai suoi predatori.

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Tutto questo ci viene narrato attraverso gli occhi di un ragazzo che ha vissuto questa tragedia dal primo giorno, una persona che porta la sua testimonianza nella speranza che il mondo possa alzarsi sulle sue gambe ancora una volta e affrontare il male che lo sta affliggendo.
In questo caso però non si tratta di un virus, bensì di qualcosa di tangibile, un mostro aberrante che sembra uscito dalla penna di Lovecraft.

Quando il mondo si trova ad affrontare un Kaiju, nei film, la disperazione si fa tangibile, quel sentimento di oppressione e di impotenza nei confronti di qualcosa di immenso e imponente che sembra voler devastare ogni cosa solo perchè può farlo e qui succede lo stesso, il genere umano è costretto a battere in ritirata, per quanto si lotti non sembra esserci un’arma abbastanza efficace da estirpare la minaccia del tutto.

I Kaiju nascono dalla paura dei giapponesi nei confronti delle conseguenze dei disastri nucleari che hanno subito, il terrore della natura che muta e che diventa ostile contro chi l’ha trasformata, ma al giorno d’oggi c’è qualcosa di più, oltre al terrore c’è anche la consapevolezza che questi dei scesi in terra non sono affrontabili e che sono senza dubbio gli araldi dell’apocalisse.

È spiazzante vedere l’umanità ridotta in pezzi e ancora di più seguire il nostro narratore nei momenti più crudi e cupi della sua storia, dove perdere qualcuno significa vederlo scomparire del tutto, senza poterlo piangere o senza poter celebrare un funerale, in uno scenario come questo l’unica cosa che si può fare è andare avanti, rialzarsi e cercare di sopravvivere.

Raccontato in prima persona dal nostro anonimo protagonista “La notte del Kaiju” ripercorre una fase delicata della storia umana in cui tutto cambia all’improvviso, senza lasciare il tempo di riflettere o abituarsi al nuovo clima, la morte è sempre in agguato e non guarda in faccia nessuno. Ogni testa è un buon pasto per la sua falce.

Straziante, crudo e imprevisto questo romanzo non risparmia il lettore e lo trascina all’interno di una storia amara che sembra non avere alcuna via d’uscita.

«Il tempo non è mai stato dalla nostra parte».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’autore per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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