Review Party: Il sigillo di Caravaggio di Luigi De Pascalis

Accolgo gennaio con un’iniziativa, un review party dedicato all’esordio di Luigi De Pascalis,“Il sigillo di Caravaggio” pubblicato da Newton Compton e in uscita proprio oggi.

7 Gennaio

Acquistalo subito: Il sigillo di Caravaggio

Editore: Newton Compton Editori
Collana: Nuova Narrativa Newton
Genere: Romanzo Storico

Prezzo: € 12,00
Pagine: 384

Il giovane Caravaggio, arrivato da poco a Roma, comincia a lavorare nella bottega di Cavalier d’Arpino, famosissimo pittore tardo-manierista. Si dedica soprattutto a realizzare nature morte, cosa che detesta perché vorrebbe dipingere figure e mettersi alla prova con nuove sfide. Ma il Cavalier d’Arpino, oltre a dipingere, commercia anche in dipinti, soprattutto nel Nord Europa. E la sua bottega ne è piena. Ed è così che Caravaggio adocchia tra i nuovi arrivi una tavoletta di piccolo formato, opera di Hieronymus Bosch. Rappresenta una scena minuziosa e complicata, con alcune figure nude o vestite in modo curioso, immerse in uno strano paesaggio. Per dimostrare al suo maestro che sa dipingere figure umane, ma anche perché il dipinto lo attrae in un modo che non sa spiegare, Caravaggio lo ricopia di nascosto e lo tiene per sé. Quello che non sa è che gli cambierà presto la vita. Sulla tavoletta, infatti, è inciso un segreto preziosissimo, la chiave d’accesso alla Grande Opera alchemica. E c’è qualcuno disposto a qualunque cosa pur di entrarne in possesso.

Il lunedì segna anche la fine delle vacanze e se per molti ritornare alla routine può essere traumatico vi consiglio un modo per guarire dal trauma, leggere un romanzo intrigante su una delle figure più controverse della storia dell’arte: Caravaggio.

Oggi in libreria arriva per Newton Compton Editori l’esordio di Luigi De Pascalis, Il sigillo di Caravaggio, un romanzo storico che dipinge il pittore accentuandone i contrasti, in particolare i tormenti che sembrano dilaniare il suo animo, mescolati al mistero della tavoletta di Hieronymus Bosch, la stessa che Cavalier d’Arpino teneva nella sua bottega e per la quale il pittore sente un richiamo primitivo, lo stesso che lo invoglia a ricopiarla e custodirla come un segreto tra le sue opere. 

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

La vita di Michelangelo Merisi è sofferta, Luigi De Pascalis lo delinea come un uomo in perenne lotta con i suoi demoni e partendo dal momento della sua fuga per omicidio, un duello finito male, avvicina la lente d’ingrandimento permettendoci di seguire gli spostamenti del pittore, il quale continua ad inciampare nei suoi stessi passi, neanche la protezione della marchesa Colonna riesce a liberarlo del tutto di quell’incessante sofferenza che alberga già nel suo animo.

Una tavoletta che racchiude uno dei più grandi misteri dell’alchimia diventa il pretesto perfetto per conoscere una figura di tale spessore come lo era Caravaggio e in questo senso bisogna ammettere che l’autore ha fatto un grandioso lavoro per quanto riguarda la parte storica, riuscendo allo stesso tempo a trovare una sorta di equilibrio con la finzione.

Ignaro del valore della tavoletta di Hieronymus Bosch, il pittore si ritrova ad essere il fulcro di una serie di sfortunati eventi, i quali non finiscono sempre con il lieto fine, ma chiedono il conto ed è così che tra presente e passato veniamo catapultati in una spirale dal retrogusto storico, dove l’esoterismo gioca un ruolo fondamentale per avere un biglietto di sola andata nella mente di un giovane pittore che andava forgiandosi e che già mostrava il suo incredibile talento.

È strano ma sembra quasi che siano i problemi a bussare alla porta di Merisi, anche quando raggiunge un equilibrio qualcosa puntualmente straripa annegandolo in un fiume impregnato di male e dolore. Detto così sembra quasi che De Pascalis lo dipinga come martire, ma invece non è così, la sua ricostruzione è interessante ma soprattutto carnale, non parliamo di un entità ultraterrena bensì di un uomo “sfortunato” e del quale il fato si è servito per renderlo pedone sacrificabile di una scacchiera molto più grande di tutti noi.

Una delle cose che ho sempre ammirato di questa figura così complessa è la sua abilità nel rendere immortali le emozioni umane, basta guardare una sua opera per rendersi conto della maestosità degli scenari dipinti e del mondo in cui spesso la violenza raffigurata si tramuti quasi in una macabra e magnetica bellezza dalla quale è impossibile sfuggire. 

Luigi De Pascalis mette a nudo per noi un giovane Caravaggio in un viaggio irresistibile nel passato nel quale chi legge non può che aprire il romanzo e partire alla scoperta di un’età di pulsioni violente, fatta di luci e ombre, tratti distintivi che hanno reso unico questo pittore.

“Nella vita vera c’è solo ombra; la luce da cui escono i tuoi personaggi è una dannata illusione in cui creature con improbabili ali di rondine danno speranza senza ragione alle anime semplici”.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Newton Compton per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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