TGIF – Book Whispers #62: I libri consigliati di questa settimana

Giuro solennemente di avere buoni consigli…

Anche questa settimana volge al termine, saluto quindi marzo consigliandovi tre letture differenti che secondo me meritano più attenzione. Pronti per il Book Whispers?

Prima di cominciare vi ricordo di passare da Sara (Bookspedia) per scoprire i suoi consigli letterari di questa settimana.

Nel silenzio della notte di Raymond Benson

Pagine: 369

Chicago, all’agente speciale Annie Marino è affidato il caso di una giovane donna morta all’interno del bagagliaio di un’auto. La vittima ha un tatuaggio con l’impronta della zampa di un orso, lo stesso trovato sui corpi di molte ragazze russe morte di recente. Il mistero di quel simbolo si infittisce sempre più quando una ragazza, anche lei col medesimo tatuaggio, riesce a scappare dai suoi rapitori e a incontrare Annie. Le rivela dettagli importanti prima di suicidarsi non riuscendo a superare il trauma subito. Grazie a queste scoperte l’indagine entra nel vivo, portando l’agente speciale a stretto contatto con l’ambiente degli strip club di Chicago e delle persone che li popolano. Lì si immergerà in un terribile mondo di perdizione, dietro cui si cela un traffico di esseri umani e una pericolosa rete di criminali russi. Chi è il grande burattinaio che tira i fili? Quali segreti custodisce l’impronta dell’orso?

“Eccolo lì, il tatuaggio. La zampa di un orso, i lunghi artigli affilati da cui scolavano delle goccioline di sangue”

Lo dicevo l’anno scorso e lo riconfermo anche oggi: Raymond Benson è in grado di farmi venire i brividi e non quelli piacevoli. Quando ho finito di leggere “Nel silenzio della notte”mi sono resa conto che per leggere un romanzo del genere ci vuole fegato, ma soprattutto coraggio per scriverlo, distillare quelli che sono gli orrori delle persone che si ritrovano prede di una fitta rete organizzata come quella della tratta degli esseri umani e per questo motivo, ancora una volta, l’autore non risparmia nulla, è crudo e vivido, porta a vedere questo orribile fenomeno sia dal punto di vista della vittima che di chi svolge le indagini.

Che poi se ci ripenso lo stesso argomento era il filo conduttore della decima stagione di Criminal Minds ed era già stato analizzato anche in precedenza, ma mentirei se dicessi che Benson non sia riuscito a spingersi oltre, sebbene l’impatto fosse già abbastanza forte nella serie televisiva, perchè leggere il suo nuovo romanzo è un po’ come vivere un brutto sogno ad occhi aperti, ma a differenza dei sogni non basta chiudere gli occhi per dimenticarlo, si ripresenta notte dopo notte, in quel particolare momento in cui si resta da soli con i propri pensieri.

È nel cuore della notte che accade l’imprevisto, un incidente porta a galla qualcosa che si muoveva da tempo nell’ombra, la tratta di schiave che per soddisfare i bisogni dei clienti paganti sono costrette a vivere come animali, senza una speranza per il domani, solo con la consapevolezza che una volta aperta la porta della loro stanza non ci sarà nient’altro che paura e  orrore ed è in quello stato angoscioso che Benson intinge il pennino nel calamaio, il cui inchiostro riesce a rendere tangibile la disperazione delle vittime e la terribile condizione in cui sono costrette a vivere.

Gli ultimi giorni di Smokey Nelson di Catherine Mavrikakis

Pagine: 288

1989. Una famiglia è massacrata nella stanza di un albergo di Atlanta. Smokey Nelson, l’assassino, viene condannato alla pena capitale. Passa vent’anni nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione della sentenza. Molte cose sono accadute dopo la sua carcerazione: guerre, altri crimini, la devastazione provocata dall’uragano Katrina e, a parte un nome su un documento dell’amministrazione penitenziaria, Smokey Nelson non significa più nulla per nessuno. Eppure ci sono persone che non hanno dimenticato. Quattro personaggi – attorno ai quali Catherine Mavrikakis costruisce un romanzo polifonico con un incalzante e perfetto gioco a incastro – che non solo non hanno dimenticato ma hanno fatto del nome di Nelson una vera e propria ossessione.

“Tutta quella storia aveva strappato la madre alla figlia e Smokey Nelson era stato ingiustamente condannato per l’omicidio di quattro persone, mentre ne aveva uccise almeno cinque o sei. Quella tremenda distanza che si era stabilita nel 1989 tra lei e sua madre, Mara la riviveva ora nei suoi bambini.”

È una lettura insolita per me che sono abituata a vedere l’altra parte dell’orrore, quella del momento in cui viene commesso o il momento successivo di chi cerca risposte, ma mai le conseguenze di un arresto e di ciò che ha significato per le persone che in qualche modo si ritrovano ad esserne legate perciò sotto questo punto di vista questo romanzo mi ha sorpresa, lasciandomi allo stesso tempo quel senso di amarezza, la consapevolezza che è proprio in letture come queste che si cela una verità che cerchiamo di non vedere o di dimenticare, ma che quando ci si ritrova ad esserne colpiti diventa angosciante come lo è stato per i personaggi presentati nell’opera.

“Gli ultimi giorni di Smokey Nelson” sono quelli che scandiscono le vite di molte persone, trasformandole in un’attesa ossessiva del momento in cui questo dannato orologio cesserà di ticchetare.

 

Il giardino di bronzo di Gustavo Malajovich

Pagine: 500

Fabiàn Danubio è un architetto insoddisfatto del proprio lavoro e del suo matrimonio, con una moglie che soffre di una forte depressione. La figlia di quattro anni è il più grande amore della sua vita. Un giorno la bambina e la baby sitter scompaiono mentre stanno andando a una festa di compleanno. L’unico indizio è una frase che la piccola ha detto al padre qualche giorno prima su un misterioso “uomo del giardino”. Fabiàn si ritrova così in un incubo che durerà per anni. Allo shock iniziale si sostituisce la speranza, che lentamente si trasforma in delusione e in senso di impotenza. In una Buenos Aires dove la polizia è corrotta, la disperazione diventa il motore che muove le azioni del protagonista. Con l’aiuto di uno stravagante detective privato, dalla mente acuta e dotato di pensiero divergente, Fabiàn scava dove in apparenza sembra non esserci nulla trovando una sottile traccia da seguire. La vicenda copre l’arco di un decennio, durante il quale le ricerche della bambina, tra piste false e poliziotti inefficienti, arrivano a un punto morto. Una battaglia infinita contro un sistema cinico e corrotto che diventerà l’unica ragione di vita di un padre che dalla metropoli si spingerà nell’Argentina più rurale e misteriosa in un viaggio dentro un orrore incomprensibile.

“Tempo dopo, ormai sprofondato nel buio del proprio dolore, gli sarebbe tornata in mente spesso quell’impressione che gli era rimasta appiccicata addosso per tutto il giorno […] C’era qualcosa di più, ma se era stato un segno premonitore, o una percezione che aveva trasceso il presente, Fabiàn non lo aveva avvertito l’eco di un suono già spento, intuire l’ombra di qualcosa che non si riusciva a vedere”.

Gustavo Malajovich costruisce un mistero che tiene incollati alle pagine, una storia strutturata in maniera tale da catturare il lettore e fargli dimenticare il numero della pagine che compongono il libro, che sono più di cinquecento, ma che leggendole sembrano quasi la metà proprio grazie al suo stile fluido e leggero, nonostante tratti qualcosa di veramente terribile e complesso. Sin dall’inizio ho faticato a posare il libro, come mi decidevo a fare una pausa, sentivo il bisogno di proseguire con la lettura per scoprire il resto, capire il modo in cui il passato si intreccia al presente in una storia ricca di suspense, che riesce a rendere vivide le emozioni provate dal protagonista, l’angoscia, la disperazione e l’ossessione, la continua ricerca della verità.

Quando mi ritrovo tra le mani un thriller di questo non genere non posso che gioire, un lavoro ben strutturato e abilmente raccontato, che non disperde la sua carica narrativa ma che ti invoglia ad andare fino in fondo. 

“Il giardino di bronzo” è un luogo che sembra ricco di colore e vita ma che si rivela essere posseduto da uno spirito malvagio, l’animo corrotto degli uomini che ne hanno avvelenato la terra.

Per questo appuntamento è tutto! Ricordate di passare da Bookspedia per scoprire i titoli consigliati da Sara.
Alla prossima!

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
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