The Whispering Room: Il sigillo delle cento chiavi di Daniela Tresconi

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Nuova uscita della nostra rubrica The Whispering Room, oggi scopriamo Il sigillo delle cento chiavi un romanzo a sfondo storico nel quale si intrecciano fede, mistero e magia. Non perdetevi il botta e risposta con l’autrice, Daniela Tresconi, ma prima leggiamo un’interessante nota dell’autrice relativa al romanzo.

 

Editore: Panesi Edizioni
Data di uscita: aprile 2019
Prezzo: 2.99 € ebook ; 10.00 € cartaceo

Golfo della Spezia (Liguria), fine del ‘500. Due frati e il giovane novizio Sebastiano abbandonano la cappella di San Bartolomeo delle cento chiavi alla marina dopo averla data alle fiamme. Conducono con loro due preziose teche: una verrà custodita nelle viscere della collina mentre l’altra verrà portata a Francoforte in Germania dal giovane Sebastiano e dall’intraprendente Camillea. Il segreto su un misterioso quadro e sul contenuto delle due teche sarà protetto nei secoli dagli appartenenti alla Confraternita delle cento chiavi. Francoforte (Germania), oggi. Il giovane Sebastien eredita da nonna Sibille uno scrigno che contiene uno sconvolgente segreto. Il ragazzo intraprenderà un viaggio in Italia, nel piccolo borgo di Pitelli in Liguria, alla ricerca del suo passato e di quello di un’intera comunità, trovando invece il suo futuro e l’amore di una giovane donna. Sceglieranno di continuare a proteggere il segreto?

«Sono trascorsi due anni dalla pubblicazione del mio romanzo d’esordio e malgrado La linea del
destino rimanga per me il primo grande amore, sono veramente emozionata nel presentarvi questo
mio nuovo lavoro.

Ancora una volta ho giocato con la storia, partendo da luoghi veri e reali, scovando personaggi realmente esistiti e documenti sepolti in polverosi archivi. A questi ho aggiunto la mia fantasia.

Il piccolo Borgo di Pitelli in Liguria esiste realmente, ancora oggi non esiste una versione ufficiale
sul perché gli abitanti di San Bartolomeo alla marina abbiano lasciato l’ospitale e la cappella sul
Golfo e si siano trasferiti al monte. Nessuno ha ancora dato una definitiva spiegazione al termine
Cento Chiavi. Gli studi stanno proseguendo.

La grotta c’è davvero, gli anziani raccontano la leggenda di un tunnel misterioso che collegherebbe
la Tana Do Loo con l’oratorio che si trova nel paese ma ancora non è stato scoperto.

Il bellissimo quadro, tassello fondamentale del romanzo, dopo il restauro finanziato dalla pro loco,
dalla parrocchia di San Bartolomeo e dalla Fondazione Carispezia, è tornato a far bella mostra di sé
nella chiesa del paese. Attualmente è stato richiesto dal Museo Diocesano per una mostra dedicata.
E’ tutt’ora oggetto di studi a seguito di quello che hanno rivelato le radiografie cui è stato
sottoposto.

Lo scoppio del Forte di Falconara nel 1922 è stata una delle vicende più terribili del Golfo della
Spezia.

La famiglia Visdomini era una delle più potenti famiglie di Arcola, nel paese restano ancora visibili
il Palazzo, detto Il Palà e lo splendido giardino.»

 

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di Il sigillo delle cento chiavi?

Avevo da poco pubblicato il mio primo romanzo «La linea del Destino», una sera d’estate ho assistito alla presentazione di uno studio sul piccolo paese di Pitelli in provincia della Spezia, che è il luogo in cui è ambientato Il Sigillo, commissionato dalla locale pro loco. Ascoltare le leggende, le ricerche storiche e le scoperte fatte, è stata per me una sorta di folgorazione. E’ come se i protagonisti fossero venuti a bussare alla mia testa chiedendomi di raccontare la loro storia. Un misto di realtà e finzione, di leggenda e di storia, quattrocento anni di fede dalla Liguria fino alla Germania

 

 

  • C’è un episodio che le si è delineato prima degli altri?

Quando scrivo, la prima immagine che vedo nella mia testa è la scena finale. Come se fosse un film, è chiaro e nitido quello che accadrà appena prima dei titoli di coda. Ovviamente non posso raccontarvi la fine del romanzo, vi racconterò di un’altra immagine che si è materializzata nella mia
mente quanto ho iniziato a lavorare alla stesura del libro. Fiamme, vedevo moltissime fiamme,
qualcuno aveva incendiato una cappella ed era scappato nottetempo portandosi dietro qualcosa di
misterioso. Ecco inizia proprio così il Sigillo delle Cento Chiavi, un incendio, che poi lo stesso che
troviamo nella cover realizzata da Sabina Tatiana Meloni.

 

 

  • Ci descriva i suoi personaggi.

Mi piacciono i personaggi femminili. In questo romanzo ci sono tre donne, due vissute nel 1500 e
una ai giorni nostri. Le prime due sono Isadora e Camillea, rispettivamente madre e figlia.
Appartengono ad una famiglia ricca e potente, si può essere veramente felici solo grazie alle
ricchezze? Lo scoprirà presto Isadora che verrà punita dal padre per aver cercato la felicità fuori
dalle regole della famiglia. Quanto tempo passa prima che una vittima diventi un carnefice? Che
un’adorata figlia si trasformi in un angelo vendicatore? Isadora farà una scelta difficile,
coinvolgendo anche la figlia Camillea, una giovane ragazza allevata in modo fiero e indipendente,
una ragazza a cui la madre ha insegnato a non dipendere da alcuno. Camillea dopo la morte della
madre sceglierà di cambiare la sua vita lasciando potere e ricchezza per un fine più nobile.
Milly è la giovane titolare di un affittacamere, allegra, spigliata, profondamente innamorata della
propria terra. La sua vita verrà sconvolta dall’arrivo di un giovane ragazzo tedesco. Dovrà scegliere
cosa fare del proprio futuro.

 

 

  • Quale personaggio è il suo preferito? Ha qualcosa in comune con lei/lui?

Amo tutte le mie donne ma se proprio devo scegliere tra le tre preferisco Camillea: giovane,
intraprendente, tenace e profondamente legata alla propria famiglia. Non esita a sostenere la madre
quando questa decide di fare una terribile scelta e analogamente si lancia verso un futuro incerto per
aiutare il fratello Sebastiano. In questo siamo profondamente simili: se amo e stimo qualcuno sono
disposta a qualsiasi cosa pur di aiutarlo ma guai a tradirmi!

 

 

  • Può rivelarci qualcosa in più riguardo i fatti storici dietro il suo romanzo?

E’ stato emozionante costruire la mia storia narrativa sopra documenti reali e soprattutto mi ha
particolarmente coinvolto scoprire tanti eventi particolari sui luoghi in cui vivo. Il piccolo borgo
alla marina che viene dato alle fiamme dai due frati, San Bartolomeo delle Cento Chiavi, è
realmente esistito, purtroppo la cementificazione e la costruzione dell’Arsenale Militare della
Spezia voluto da Cavour ,ne ha fatto perdere ogni traccia. E’ reale la famiglia Visdomini che ha governato il borgo di Arcola, una famiglia potente e temuta, leggendo le carte ho scoperto che di
questa famiglia si diceva che «rifulgeva» per importanza e onore. Tutta la prima parte del romanzo
è liberamente ispirata a fatti reali e traccia l’immagine dettagliata dei luoghi alla fine del 1500

 

 

  • Secondo lei qual è il mistero più affascinante?

Il mistero particolare è legato al quadro di cui si parla nel romanzo: la rappresentazione di una
Crocifissione, con San Bartolomeo, San Giovanni, la Madonna e Maria Maddalena. Si tratta di un
dipinto sul tela (unico per l’epoca), che per moltissimo tempo è rimasto celato nel salone delle
opere parrocchiali del borgo di Pitelli. Era il tassello che mancava per dare completezza al mistero
della Confraternita delle Cento Chiavi. Il quadro è stato oggetto di molti studi e il suo restauro ha rilevato la presenza di un altro dipinto sotto quello attuale, chissà quale mistero si nasconde sotto quelle pennellate. L’opera è attualmente esposta nel parrocchiale del paese.

 

 

  • C’è qualche curiosità che non ha scritto nel romanzo e vuole condividere con i lettori?

Durante le ricerche storiche effettuate prima della stesura del romanzo, ho avuto la fortuna di
parlare con il Professor Marmori che è il Direttore del Museo Lia della Spezia. Lui è un ricercatore
storico accurato e meticoloso e mi ha dato preziose informazioni sulla presenza di acque termali in
tutto il Golfo della Spezia ma non solo acque buone, come raccontato da molti viaggiatori, si narra
anche della presenza di acque terribilmente velenose. Ho preso spunto dai suoi studi per inserire
alcuni passaggi nel romanzo ma avrei voluto approfondire molto di più. Chissà forse in un’altra
storia.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Attualmente sto collaborando con un magazine online che si chiama L’Ordinario, un importante
progetto per dare voce alle storie, ai luoghi e alle persone. In particolare seguo una rubrica che si
chiama «Le storie della porta accanto» che esce tutti i martedi. Racconto le persone che incontro nel
mio lavoro al pubblico, storie ironiche e surreali ma assolutamente vere. Mi piacerebbe realizzare
una pubblicazione che le raccolga tutte. Con il gruppo dell’Ordinario e l’Associazione Nati per scrivere della quale faccio parte, avevamo organizzato per fine aprile un importante evento: Lucca Città di Carta, dedicato all’editoria, all’artigianato e a tutto quello che ruota intorno al mondo della carta. A causa di questa epidemia siamo stati costretti a spostarlo a fine agosto. Speriamo sia passato tutto.

 

 

#Conosciamol’autrice

Daniela Tresconi nasce a La Spezia (Liguria) nel 1965. Vive ad Arcola dove lavora come dipendente di un Ente pubblico. E’ iscritta all’Ordine dei Giornalisti e collabora con il Secolo XIX per la redazione spezzina, con il Magazine lucchese L’Ordinario e con il blog Il bosco dei sogni fantastici. Fa parte dell’Associazione culturale viareggina Nati per scrivere. Ha scritto vari racconti, come La farfalla dorata inserito nell’antologia Tutta colpa dello zodiaco (NpsEdizioni 2018), Lo spartito del diavolo inserito in Jukebox Racconti a tempo di musica (NpsEdizioni 2017) e Lettera al mare inserito in Pensieri di Mamma (Panesi edizioni 2017). A dicembre 2018 è uscito il suo libro per bambini dal titolo Il piccolo faro e il delfino Blu (NpsEdizioni). Il suo romanzo d’esordio è il mistery storico La linea del destino (Panesi Edizioni 2017), vincitore del Premio assoluto della Giuria per la narrativa edita nel concorso letterario internazionale “Le Grazie Portovenere La Baia dell’arte” anno 2017, vincitore della menzione d’onore per la narrativa edita nel concorso internazionale di letteratura “Antico Borgo 2017”. Vincitore del quarto premio narrativa edita nel Concorso internazionale Città di Sarzana 2018. Vincitore del terzo premio assoluto nel concorso letterario internazionale Il Canto di Dafne città di Aulla (Ms) 2019

 

 

 

 

 

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