The Whispering room: L’inviato di Cesare di Andrea Oliverio

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Torna una nuova uscita della nostra rubrica dedicata alla scoperta degli autori emergenti. Oggi facciamo un lungo salto nel passato, approdiamo nell’antica Roma, circa mezzo secolo prima della nascita di Cristo. Siete pronti a scoprire L’inviato di Cesare? Non perdetevi l’intervista con Andrea Oliverio, autore del romanzo.

 

Editore: Aporema Edizioni
Data di uscita:  1 gennaio 2019
Pagine: 254
Prezzo: 13.90 €

Roma contro Roma, Cesare contro Pompeo: mezzo secolo prima della nascita di Cristo, nella guerra civile che lacera la Repubblica, a nessuno è consentito di rimanere neutrale. Lucio Servilio Verre ha deciso da che parte stare e seguirà il proprio generale, uscito vittorioso dalla campagna di Gallia, nella sua lotta contro lo strapotere del Senato e dell’aristocrazia capitolina. Non tutti però hanno compiuto la stessa scelta: dall’altra parte della barricata il valoroso centurione troverà, oltre a individui senza scrupoli, vecchi compagni d’armi, decisi a sbarrargli il passo. Prima che sui campi di battaglia, la contesa si consuma all’ombra dei sette colli, ma anche in Africa, tra i vicoli angusti e pericolosi di Leptis Magna. Un messaggio da consegnare, un piccolo tesoro da custodire: per portare a termine la sua missione, Verre dovrà districarsi tra funzionari corrotti, miserabili spie, sicari sanguinari e donne misteriose.

 

#Bottaerisposta

 

 

  • Come è nata l’idea di L’inviato di Cesare?

Volevo scrivere qualcosa ambientato in una location nuova, una cittadina nell’attuale Libia che il deserto ci ha preservato in tutta la sua magnificenza. Amo il periodo di Cesare e in particolare la guerra civile che ne seguì, ma volevo raccontare una vicenda che fosse lontana dagli scenari abituali.

 

 

  • C’è un episodio della storia che le si è delineato prima degli altri?

Sì, avevo in mente un’idea: l’inizio con l’arrivo del distaccamento sulle coste
africane. Poi volevo seguire un obiettivo: tutta la vicenda doveva svilupparsi
con un ritmo incalzante (una lotta contro il tempo ricca di azione).

 

 

  • Come è nata la sua passione per la storia antica?

La mia passione per la storia antica nasce sin dai tempi del liceo. Ero affascinato da culture così lontane dal nostro tempo, ma così incredibilmente attuali. Poi con il tempo, ho iniziato a documentarmi per mio piacere personale e non per obbligo scolastico… in questo periodo ho fatto le
scoperte migliori!

 

 

  • Qual è il suo periodo storico preferito?

Non ho un vero periodo preferito, diciamo che ogni periodo ha un qualche aspetto che mi attrae. Ma se proprio dovessi scegliere direi il periodo antico.

 

 

  • Ci racconti qualcosa riguardo i protagonisti della storia

Il protagonista della storia è un centurione che durante il corso degli eventi viene affiancato da un collega co-protagonista con cui instaura un rapporto di amicizia e rispetto. Il protagonista, Lucio Servilio Verre, è un uomo semplice, figlio di un macellaio, un plebeo senza antenati di prestigio, che crede molto in quello che fa, nel suo ruolo di soldato: fedele a Roma e al suo generale.

 

 

  • A quale dei suoi personaggi è più legato?

Rispondere il protagonista sarebbe troppo ovvio. Sono affezionato a un personaggio davvero secondario perché l’ho creato in memoria di un amico scomparso qualche mese prima che iniziassi a scrivere il libro. La vicenda mi aveva lasciato senza parole e poiché avevo previsto nella storia un soldato gallo, il classico gigante buono, è stato naturale tratteggiarlo fisicamente come questo mio amico che ha lasciato una moglie e una bimba piccola.

 

Chi è il suo personaggio storico preferito? Chi sceglierebbe invece di incontrare, se fosse possibile?

L’elenco sarebbe lungo per entrambe le domande. Vediamo, se proprio devo fare un nome direi che il mio personaggio storico preferito è Giulio Cesare, e se fosse possibile avere una chance di incontrare qualcuno direi Tito Livio, parlerei di storia con lui e forse avrei l’occasione di leggere i libri perduti sulla storia di Roma.

 

 

  • C’è qualche episodio che non ha scritto nel romanzo e vuole condividere con i lettori?

Sì, c’è qualcosa. Ho scritto un finale più articolato che svela maggiori dettagli rispetto a dei risvolti della storia che allo stato attuale lasciano maggiore libertà d’interpretazione ai lettori. Ma ovviamente non posso condividere, perché sarebbe “spoiler”!

 

 

  • Cosa significa per lei la scrittura?

La scrittura per me è stato ed è ancora oggi un incredibile viaggio. Quando ho sviluppato la trama di questo primo libro non avevo la minima idea di alcune delle regole che ho imparato strada facendo, durante l’editing dell’opera. L’effetto è stato lo stesso di quando entri nel mondo del lavoro e devi
imparare una nuova attività. Sbagli, impari, magari ripeti qualche errore e impari di continuo. Ecco per me scrivere è questo: un lavoro bellissimo, divertente e rilassante che, come tutti, va prima di tutto imparato. Diciamo che ho da poco e con timidezza iniziato il tortuoso sentiero verso l’arte della
scrittura.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

I miei progetti futuri sono: in primis terminare la trilogia. L’inviato di Cesare è solo il primo capitolo di un percorso che terminerà con la fine della guerra civile. Al momento sto concludendo la stesura del seguito de L’inviato di Cesare. Ritroveremo alcuni dei personaggi del primo libro più delle new entry. Poi, terminata la trilogia, ho nel cassetto altre due idee che mi piacerebbe trasformare in altrettanti romanzi storici. Altro non posso svelare!

 

 

#Conosciamol’autore

Andrea Oliverio nato a Milano, dove vive da sempre, ad eccezione di una breve parentesi all’estero. Laureato nel 2000, è entrato subito dopo nel mondo del lavoro. Si occupa di Telecomunicazioni e all’interno del settore ha ricoperto mansioni diverse: ufficio del personale, vendite e marketing. Ama le sfide e affianca alla sua professione diverse attività. Appassionato di giochi di ruolo, che pratica da sempre e di storia antica, ha scoperto la lettura in età avanzata. Si è avvicinato di recente alla scrittura, che è diventata una splendida compagna: inseparabile e fedele. In essa confluiscono tanti elementi: esperienze, sogni e semplici idee. E’ unostrumento portentoso.

 

 

 

 

 

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