Il segreto di Ippocrate di Isabella Bignozzi | Recensione di Deborah

 

Mi piaceva uscire di casa prima ancora che il gallo cantasse e vedere il sole tiepido poggiare su un mare appena increspato, cospargerlo di gocce d’argento. In ogni caso mia madre non si preoccupava,misapeva alsicuro. Spesso diceva che tuttisull’isola mi conoscevano e avevano simpatia per me: il ragazzino dal piede veloce, dallo sguardo vivace e intelligente.

 

Editore: La Lepre Edizioni
Data di uscita:  24 febbraio 2020
Pagine: 336
Prezzo: 20.00 €

Ippocrate, giunto alla vecchiaia, racconta a pòlybos, suo allievo prediletto, le sue memorie: la fanciullezza nell’isola di kōs, l’adolescenza tra inquietudini e nuove consapevolezze, gli insegnamenti del padre, anch’egli medico e suo primo e più grande maestro; i suoi incontri con i personaggi illustri dell’epoca, le vicende drammatiche che lo hanno segnato nel profondo. Parla di malanni, interventi e terapie, espone tecniche dell’arte medica del V secolo a.C. Ippocrate apprendendo dai suoi maestri, diviene egli stesso un maestro; viaggia in tutte le terre conosciute, sfiora eventi storici grandiosi, impara a curare gli altri e ad amare il suo prossimo in un modo sofferto, innovando la sua arte con brillanti intuizioni. Il romanzo è frutto di una accurata lettura del corpus hippocraticum, l’insieme degli scritti attribuiti al celebre Ippocrate, autore del giuramento e padre della medicina occidentale. Alcune particolari scelte narrative sono motivate appendice, che riporta anche brevi riferimenti storici e interpretativi.

 

Non sono solita a leggere biografie e romanzi storici, leggendo la trama di Il segreto di Ippocreate qualcosa però mi attratto in modo particolare tanto che non sono riuscita ad evitare di immergermi tra le pagine di questo romanzo. Sono felice di aver preso questa decisione? Assolutamente sì. Uscendo dalla mia comfort zone per tuffarmi verso l’ignoto ho scoperto una piccola perla, perché è questo il romanzo scritto da Isabella Bignozzi.

 

Alcuni anni passarono così, tra giornate piene disole e di vento, giochi e piccoli mestieri conTimàs tra i pascoli e i boschi della fattoria. Le lezioni di Aliphotes viravano lentamente su temi più complessi. Stavo crescendo ma non lo percepivo, in quanto il ritmo della mia vita era ancora scandito soltanto da impegni piccoli e graditi.

 

Il segreto di Ippocrate ci racconta la biografia romanzata dell’uomo che ha dato vita alla storia della medicina; conosciamo in modo dinamico e accattivante l’ipotesi di chi si nasconde dietro al grande medico: le paure, i timori, i successi, i dubbi, i sentimenti che hanno plasmato la personalità curiosa, intelligente ed estremamente umana di Ippocrate. L’autrice ha dato vita ad un ottimo lavoro trovando un perfetto equilibro tra fatti romanzati e accadimenti storici; emerge fortissima la passione e la ricerca che si nasconde dietro la stesura di un romanzo del genere. Trovo che non sia né facile e né tantomeno scontato riuscire a produrre un romanzo a sfondo storico nel quale raccontare in modo appassionante e coinvolgente una storia del passato, creando una storia accessibile a tutti i lettori. Secondo me in questi casi il rischio di scrivere un “libro – manuale” è molto alto, con il conseguente rischio che il romanzo non sia di fatto accessibile alla maggior parte dei lettori presupponendo come requisito essenziale per apprezzare la lettura un backgound particolare di studi medici e/o classici. Fortunatamente non è questo il caso, Isabella Bignozzi è stata magistrale nel trovare un equilibrio perfetto tra storia, finzione e nozioni mediche, tanto da rendere il suo Il segreto di Ippocrate un libro in grado di affascinare tutti.

Per me è stato così, la storia di Ippocrate mi ha conquistata e affascinata, non vedevo l’ora di perdermi tra le pagine per compiere un tuffo in un passato lontano, antico e affascinante; un passato in cui la scienza e il sapere si stavano ancora affacciando al mondo e convivevano in armonia con la magia e la religione. Armonia. Questo concetto di armonia mi ha particolarmente colpita e spinta a riflettere su come questi tre grandi universi che paiono agli antipodi riuscivano allora a compensarsi.

 

Senza dire nulla mi abbracciò, poi salì sulla barca. Salparono.Sul mio viso scese un’unica lacrima aspra, velenosa, che mi sembrò lasciare un solco profondo e arroventato.La sentii bruciare ancora a lungo,mentre guardavo la barca prendere il largo,la vela gonfia di vento,mio padre in piedi sul ponte con il viso rivolto al mare aperto. Si allontanò, senza più voltarsi.

 

La storia di Ippocrate ci viene raccontata dal medico in persona, diventato molto anziano decide di affidare la scrittura delle sue memorie a Polybòs, suo allievo e genero. Nonostante lo spirito di Ippocrate sia ancora forte e saldo, e la sua voglia di vivere e di scoprire sia ancora grande il corpo lo sta velocemente abbandonando, assistiamo dunque all’ultimo periodo di vita di un grande personaggio che ha scritto la nostra storia. Il racconto ripercorre le tappe più importanti della vita di Ippocrate. L’uomo ci racconta della sua infanzia spensierata vissuta sull’isola di Kos, nato in una famiglia abbiente del luogo, cresciuto da una madre amorevole e un padre sfuggente in quanto dedito alla professione di medico; Ippocrate ha sofferto i viaggi e la lontananza del padre ma è stato anch’egli stregato dall’arte medica. Dotato di un intelletto fuori dal comune, Ippocrate è stato presto sedotto dalla medicina e grazie alle sue abilità è riuscito a diventare un medico ancor più capace di suo padre; ho trovato molto emozionante il racconto che rievoca la visita al primo paziente, la gioia di aver salvato una vita nonostante l’inesperienza. Ippocrate diventa il miglior allievo del padre, insieme iniziano a viaggiare nei territori vicini alla loro isola per apprendere nuove conoscenze ed offrire i loro servigi; presto il medico inizierà a spingersi sempre più lontano fino ad arrivare ai confini del mondo conosciuto, stringendo importanti amicizie e apprendendo importanti nozioni.

Nonostante il periodo storico di appartenenza era fortemente attaccato alla religione e assoggettato alla fortuna, alla sfortuna e al volere degli dei, Ippocrate si è sempre distinto per il suo approccio moderno e scientifico, separando l’arte medica dalla religione e dalle pratiche magiche.

 

Quando il giovane entrò, trovò il maestro vicino alla finestra, che tentava di rimediare a ciò che era accaduto in sua assenza. Non vedendolo arrivare, Hippokrátes aveva tentato di proseguire da solo nella stesura del racconto,senza buon esito. Il contenitore dell’inchiostro si era malamente rovesciato,macchiando sia il foglio che lo scrittoio.

 

Leggere dell’entusiasmo e della passione con la quale Ippocrate dedicava anima e corpo al suo lavoro mi ha inevitabilmente fatto riflettere sulla situazione che stiamo vivendo; durante la lettura ho rivolto più di un pensiero ai nostri medici e ai nostri infermieri che ogni giorno lottano contro il nemico invisibile Covid-19 per strappare alle sue grinfie quante più persone possibile, rischiando le proprie vite per cercare di salvarne altre. Oggi il nemico è Covid-19, Ippocrate invece ha dovuto fronteggiare la peste di Atene. Il germe da estirpare è cambiato ma non è cambiata invece la passione che anima i medici, la dedizione e l’umanità con la quale si dedicano ai loro pazienti, la gioia per aver salvato tante vite e la disperazione per averne perse altrettante.

Spesso forse percepiamo il personale medico come qualcosa di lontano, assestante e un gradino al di sopra di tutto, dimentichiamo invece che dietro i camici e le mascherine ci sono persone esattamente come lo siamo noi fatte di sogni, sentimenti e paure, persone che adesso sono in trincea per noi.
Mi colpisce nel profondo l’umanità, l’umanità che sta emergendo da questa situazione e l’umanità che ho letto emergere da Il segreto di Ippocrate; soprattutto in questo momento il romanzo di Isabella Bignozzi è una lettura da non perdere.

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’autrice, Isabella Bignozzi, per la copia omaggio

 

 

May the Force be with you!
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