La centenaria con la pistola di Benoît Philippon | Recensione di Deborah

Benoît Philippon (1976), cresciuto tra Costa d’Avorio, Antille, Canada e Francia, è scrittore, sceneggiatore e regista. La centenaria con la pistola, suo secondo romanzo, l’ha imposto come uno dei migliori autori di polar francesi.

 

Cosa? Credi che legge e giustizia siano collegate? Hai fumato trppo tè verde, ragazzo mio.

 

Editore: Ponte alle Grazie
Data di uscita: 30 maggio 2023
Pagine: 384
Prezzo: 18.90

Un piccolo villaggio nel Massiccio Centrale francese. L’alba. Risuonano degli spari. Un’anziana signora ha imbracciato la doppietta e si è messa a far fuoco contro il vicino di casa, poi contro i poliziotti sopraggiunti. È così che l’ispettore André Ventura incontra la centoduenne Berthe Gavignol, cinque volte vedova, ancora piuttosto arzilla e ancora dotata di buona mira. Nell’interrogatorio che segue, l’ispettore e il lettore impareranno a conoscere la vivace vecchietta dalla lingua affilata e dal grilletto facile, indotta a ripercorrere gli episodi principali della sua lunga vita e della sua carriera criminale. Chi è stata davvero Berthe: una serial killer, una sorta di Barbablù al femminile o una donna libera, una femminista ante litteram, capace di conquistarsi l’emancipazione a colpi di pistola? Di certo è un personaggio memorabile; e Benoît Philippon, dandole voce, è riuscito a creare un giallo unico, che avvince il lettore dalla prima all’ultima pagina, fa molto ridere, commuove a volte e dà anche parecchio da riflettere.

 

La centenaria con la pistola è il secondo romanzo di Benoît Philippon, caso editoriale in Francia questo polar è arrivato da poco nelle nostre librerie grazie a Ponte alle Grazie; appena mi sono imbattuta nella trama non ho proprio saputo resistere. Perché? Amo i libri con protagonisti non più giovani, specialmente se conditi con una generosa dose d’ironia e divertimento, già leggendo le poche righe sulla copertina sapevo avrei adorato Berthe, ed è stato proprio così!

Il romanzo di Benoît Philippon è un vero e proprio gioiellino da non lasciarsi sfuggire, una lettura scorrevole, divertente e avvolgente che allo stesso tempo tocca argomenti molto sensibili e delicati, lo fa in un modo unico e meraviglioso, spinge il lettore a riflettere e andare oltre i sorrisi e le risate regalate dalla protagonista. Lo stile d scrittura dell’autore mi è piaciuto davvero tantissimo, mi ha saputa incollare alle pagine e alla storia di Berthe, era davvero difficile dire arrivederci alla protagonista.

Siamo in un piccolo villaggio nel Massiccio Centrale francese, Berthe Gavignol viene arrestata per aver sparato al suo vicino e successivamente a poliziotti, l’anziana vedova (per cinque volte) ha 102 anni e diversi scheletri chiusi nell’armadio, o meglio, in cantina. Sì, avete capito bene, qui il modo di dire acquista contorni molto reali, con lo scorrere delle ore durante l’interrogatorio l’ispettore André Ventura riuscirà a portare alla luce tutta la vita della protagonista. Il racconto di Berthe è a tratti molto ironico e divertente, questa leggerezza lascia spazio a episodi di vita molto toccanti e dolorosi ai quali la protagonista non si è mai piegata, con coraggio, freddezza e lucidità, e con una Luger in mano, la donna si è sempre fatta valere e temere.

 

 

La vita lunga e sopra le righe di Berthe sicuramente è stata la vita di tantissime donne, donne che al contrario della protagonista non hanno avuto la forza e il coraggio di ribellarsi a soprusi e violenze. Mi sono chiesta cosa avrei fatto nei panni di Berthe, temo che anche io avrei subito, non so se avrei mai avuto la sua determinazione nel compiere scelte e gesti così forti e definitivi.

In questo romanzo c’è tanta emancipazione e indipendenza, e contemporaneamente tanta voglia di amare ed essere amata, leggendo La centenaria con la pistola non ho potuto non pensare che Berthe sia nata in un’epoca sbagliata per la sua personalità, se fosse appartenuta ai giorni nostri penso che non si sarebbe trasformata in una Vedova Nera ma in una donna dedita al divertimento e agli eccessi, credo anche che si sarebbe divertita tantissimo! Purtroppo in questo caso noi non avremmo avuto la sua storia, un giallo appassionante che racchiude molto di più.

Di questo romanzo ho adorato tutto: la protagonista in primis, lo stile dell’autore, la storia, i dialoghi tra Berthe e l’ispettore; mi è piaciuto vivere nel passato grazie ai ricordi della protagonista, anche quelli più dolorosi.

La centenaria con la pistola di Benoît Philippon è una piccola perla da non lasciarsi sfuggire, una lettura dalle mille sfaccettatura che sono certa non vi deluderà!

 

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Ponte alle Grazie per la copia omaggio

 

 

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