La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani | Recensione di Deborah

 

Condividevamo la passione per le mantagne intese come terreni di esplorazione, come ambienti in cui sparire, senza che il mondo avesse più bisogno di noi.

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita:  24 febbraio 2020
Pagine: 250
Prezzo: 16.00 €

A un incrocio tra casualità e destino si incontrano Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, un passato brillante e un futuro alla deriva, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato. Il ragazzo, in affido temporaneo, non chiede, non pretende, non racconta: se ne sta per i fatti suoi e non disturba mai. Alle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger. Per allontanarsi dalle sabbie mobili dell’apatia che sta per risucchiare entrambi, Guerrieri decide di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati d’alta quota, nelle Alpi piemontesi. Sarà proprio nel silenzio della montagna, osservando le nuvole in cielo e portando al pascolo gli animali, che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità. A contatto con le cose semplici e le persone genuine, anche grazie all’amicizia con il burbero Augusto, un anziano montanaro di antica saggezza, padre e figlio si riscopriranno più vivi, coltivando con forza le rispettive passioni e inclinazioni. Una storia positiva è al centro di questo romanzo che trabocca di umanità e sensibilità autentiche e che contiene una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità. Un romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro dimensione più vera proprio a contatto con la natura, riappropriandosi di valori irrinunciabili come la semplicità e la bellezza.

 

In questo periodo difficile nel quale si può viaggiare solo con la fantasia ho una grande, grandissima nostalgia delle mie montagne. Provo un desiderio sempre più profondo di respirare l’aria fresca e pura, perdermi nei paesaggi mozzafiato, camminare su strade in salita, raggiungere angoli di paradiso nascosti ed essere pervasa dalla certezza che è valsa ogni goccia di sudore versata. Tuffarmi tra le pagine di La manutenzione dei sensi ha risvegliato in me il ricordo delle forti emozioni che ho vissuto circondata dalle vette che amo regalandomi la sensazione di essere lì, abbracciata dall’immensità della natura. Ho scoperto questa piccola perla della letteratura italiana grazie all’iniziativa di solidarietà di Fazi Editore che ha messo gratuitamente l’ebook a disposizione di noi lettori per allietare la quarantena. Sì, La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani è una vera piccola perla.

 

Meglio cercare di far accadere le cose, piuttosto che stare fermi, passivi, ad aspettare che accadano.

 

Mi ha subito conquistato lo stile di scrittura di Franco Faggiani, una prosa diretta, ricercata nella sua semplicità e ricca di frasi meravigliose; non ricordo quando ho fotografato così tanto il mio Kindle per evitare di perdere le citazioni che più mi hanno colpita. L’autore dipinge a parole paesaggi meravigliosi e una storia dolcissima che è destinata a scaldare e sciogliere anche il ghiaccio più freddo e resistente. La manutenzione dei sensi racconta le vite dei suoi due protagonisti, del percorso riservatogli dal destino che li ha condotti ad elaborare un loro equilibrio e soprattutto un’oasi di felicità. È stato molto emozionante seguire passo dopo passo l’evoluzione e la crescita di Leonardo e di Martino, insieme nonostante le difficoltà sono riusciti a lastricare la strada dissestata del loro cammino e a superare scogli immensi come la perdita di una persona cara e una sindrome ancora poco conosciuta dalla medicina. L’unione dei due protagonisti è stata casuale e piuttosto improvvisa, Martino e Leonardo sono stati legati dal destino, dal caso, dalla determinazione e dall’altruismo di Nina; tra i due non vi è un particolare vincolo di appartenenza o di sangue e nonostante questo sono arrivati a essere una vera famiglia. Pensare di costruire un vincolo familiare con una persona sconosciuta non è semplice, sicuramente è una questione complessa e non immediata, è un qualcosa che deve essere coltivato con impegno, dedizione e tanto, tantissimo affetto. Leonardo e Martino non hanno scelto di essere una famiglia, lo sono diventati e quando viene a crearsi un vincolo famigliare è indissolubile.

 

Consideravamo i tramonti, le luci, i caprioli, l’odore dell’erba, la neve, i fulmini, gli scoiattoli accasati tra la legna da ardere, il volo acrobatico dei corvi, le forme delle rocce e degli alberi e la solitudine, come elementi di un grande spettacolo riservato solo a noi e ogni giorno diverso.

 

Leonardo Guerrieri ha raggiunto la soglia della mezza età, alle spalle una carriera brillante nel giornalismo e davanti a sé solo nebbia, incertezza e solitudine; solitudine e malinconia generate dalla perdita improvvisa della moglie Chiara, avvenuta dieci anni prima. Martino Rochard è un ragazzino schivo e taciturno abbandonato dai suoi genitori, nonostante la giovane età è brillante e intelligente ma molto solitario e asociale. Cosa hanno in comune i due protagonisti? Nina, l’intraprendente figlia di Leonardo un giorno ha deciso di prendere temporaneamente in affidamento Martino dall’istituto dove era solita fare volontariato. Da quel giorno Martino entra a far parte della vita di Leonardo in punta di piedi, rimane in ombra, una presenza defilata che con il tempo amerà come un figlio. Il tempo passa, Nina termina il proprio percorso di studi e vola a lavorare a Boston; Leonardo è sempre più slegato dalla realtà che lo circonda e a Martino viene diagnosticata una leggera sindrome di Asperger che spiega le sue particolarità. Stanco dell’immobilità della loro vita Leonardo sceglie di coronare il sogno suo e di Chiara: trasferirsi in alta montagna. Leonardo e Martino abbandonano Milano per andare a vivere in una meravigliosa baita incastonata nelle alpi piemontesi, imparano a conoscersi a fondo e a vivere in perfetto equilibro con la natura che li circonda. Nonostante la vena comune al piacere della solitudine riescono a intessere una piccola rete di relazioni sociali che li ancorerà al nuovo territorio di appartenenza; è importante riuscire a godere del piacere della solitudine senza soffrirne ma lo è ancor di più essere circondati da persone care.

È davvero molto difficile a parole rendere giustizia a La manutenzione dei sensi. Il romanzo di Franco Faggiani è un concentrato di emozioni, sentimenti, umanità e bellezza che andrebbero assaporati e gustati pagina dopo pagina per essere colti fino in fondo. È un percorso di crescita, un viaggio di formazione e scoperta davvero imperdibile.

 

 

 

 

 

 

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