#proiettilidicarta: L’ombra del girasole di Simona Bosco (Leone Editore)

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Oggi parliamo de “L’ombra del girasole” di Simona Bosco, un tassello Mistéria di Leone Editore che mi ha tenuto con gli occhi incollati alle pagine dall’inizio alla fine.

Data di uscita: 6 giugno

Acquistalo subito: L’ombra del girasole

Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Genere: Thriller
Pagine: 486
Prezzo: € 14,90

Victoria Branston è una giovane manager americana di appena ventidue anni, temprata da un passato infelice: quand’era adolescente ha perso entrambi i genitori in circostanze misteriose. In seguito alla tragedia William Sean, presidente degli stati Uniti e datore di lavoro del padre della ragazza, la ospita alla Casa Bianca. Ma quando Victoria torna nella casa d’infanzia e incontra Paul, vicino di appartamento e giornalista intraprendente, riemergono in lei ricordi sopiti e angoscianti che la costringono a rivivere il giorno del rapimento. Scoprirà così la verità sui propri genitori, la loro vera identità, la forza del passato che torna da un luogo e un tempo remoti per prendersi la propria feroce, bruciante vendetta..

Che cosa si nasconde dietro l’ombra di un girasole? Me lo sono domandata pensando al titolo di questo romanzo e sono giunta alla conclusione che dietro quell’ombra si nasconda una matassa di azioni e conseguenze, menzogne che a lungo andare si sono attorcigliate al collo dei personaggi, stringendo sempre più forte, ricordando il prezzo alto da pagare per aver ceduto alla tentazione, o meglio all’illusione di un presente perfetto.

C’è da dire che la bellezza di un girasole abbaglia, distoglie l’attenzione da ciò che è importante, per un momento prevale quel senso di smarrimento derivato dalla contemplazione del fiore ed è in quel momento, quando tutto si incrina che la pianta si sposta, insegue il sole e ciò che resta di una bellezza senza tempo è un po’ di amarezza, la consapevolezza per William Sean di aver scelto una professione che un po’ come un labirinto, a volte, è difficile trovare una via d’uscita. Essere il presidente degli Stati Uniti lo relega ad un ruolo sempre in primo piano, una figura che deve rappresentare solidità e di conseguenza i sentimenti passano in secondo piano, celati da una maschera spessa abbastanza che allontani ogni dubbio e che non faccia emergere il lato umano.

Ed è questo il punto. Quando il filo di Victoria Branston si annoda attorno a quello di William le cose cambiano, eppure al di fuori del presidente non c’è nient’altro che perfezione, un po’ come quel girasole che pare non marcire mai, ma quando si sposta si cominciano ad intravedere i segni del tempo. I genitori di Victoria scompaiono e spetta al presidente prendersi cura della piccola, ancora travolta dagli eventi, ignara che la luce di un fiore ha accecato anche lei, impedendole di vedere cosa c’è al di fuori di tutto, a comprendere in che modo il fato ha mescolato le carte.

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È un po’ lo stesso tiro mancino che mi ha giocato l’autrice una volta che, rimettendo i pezzi al loro posto, mi sono accorta di cosa stessi trascurando. Qui non parliamo di indagini alla Sherlock Holmes ma di un thriller psicologico che mi ha permesso di seguire fino in fondo la vita di Victoria, il modo in cui gli eventi si sono messi in moto e come ne è stata travolta, ma è questo il punto, l’uragano che si è generato sin dall’inizio alla fine ha spazzato via ogni cosa, comprese le sue certezze.

Una volta uscita dalla Casa Bianca ogni singolo passo si è rivelato uno sempre più vicino alla verità, il suo incontro con Paul tuttavia è stato lo slancio finale di un viaggio doloroso verso il suo passato così strettamente legato al suo presente e che non smette di tormentarla, diventando quasi un pallido riflesso a volte distorto, altre più confuso ma sempre diverso da quello che dovrebbe esserci allo specchio. Come dicevo, azioni e conseguenze, costanti che vengono sempre sottovalutate e che non hanno modo di portare nessuna soluzione, perchè ogni azione sembra sempre manipolabile ma quando si prova ad interferire con il suo stato non si fa altro che accelerare il suo compimento, ogni azione è inevitabile, niente e nessuno può fermare un meccanismo che è già stato messo in moto.

Simona Bosco senza ombra di dubbio riesce ad essere evocativa, a tratti emotiva, riversa sulla “tela” l’intera palette di colori, creando un romanzo davvero coinvolgente dal quale è difficile staccarsi e il cui fulcro è una donna strappata a se stessa, manipolata affinché restasse a contemplare la bellezza dei girasoli e non badasse alla loro ombra, finendo però per pagare le conseguenze di un percorso già tracciato ed è per questo che continua a sbandare, si ritrova puntualmente alla linea di partenza sperando che un giorno ogni tassello del suo passato possa tornare al proprio posto per mostrare la vera immagine della realtà e non di ciò che appare.

“L’ombra del girasole” proietta un futuro incerto continuamente assalito da mille altre ombre che tentano di inghiottirlo.

«Il potere si detiene con il silenzio.»

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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