Le peggiori paure di Fay Weldon | Recensione di Deborah

 

Fay Weldon nasce nel 1931 nel Worcester, Inghilterra, quando il suo nome allora è ancora Franklin Birkinshaw. I suoi genitori divorziano quando lei ha cinque anni e si trasferisce in Nuova Zelanda con la nonna, la madre e la sorella. Il risultato di questa educazione tutta al femminile è il convincimento «il mondo è stato popolato grazie alle donne». Ritornata in Inghilterra con la madre, studia all’Università di St. Andrews in Scozia dove si laurea in Economia e Psicologia. La psicoanalisi le dà però stima in sé e trova il coraggio per iniziare a scrivere. Il suo primo romanzo The Fat Woman Joke è pubblicato nel 1967. Da allora Fay Weldon continua a proporre i suoi sarcastici espedienti narrativi sulla subalternità delle donne e sulle angherie di una società maschilista, mettendo a nudo le debolezze dell’uno e dell’altro sesso alle prese con il grigiore dell’esistenza borghese. Le donne di Weldon sono spesso figure opache, pronte a farsi ingannare, la cui cecità, le cui debolezze interiori fanno parte della rappresentazione di un’esistenza impastata di stereotipi e di ipocrisie.

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 31 gennaio 2020
Pagine: 270
Prezzo: 16.00 €

Alexandra Ludd, attrice e donna affermata, è appena rimasta vedova. Il marito Ned, un critico teatrale molto in vista, è morto inaspettatamente a causa di un infarto nella loro bella casa di campagna, mentre lei si trovava a Londra. Fino a quel momento il rapporto tra i due sembrava felice e privo di ombre, e ora Alexandra è sconvolta, ma una serie di strani dettagli la obbliga a porsi delle domande: accenni di indizi e mezze parole nel giro di pochi giorni si concretizzano in una verità che sovverte ogni sua convinzione in quanto donna, madre e artista. Una rivelazione dopo l’altra, la protagonista giunge alla definitiva presa di coscienza: le sue amicizie erano false, tutte le sue peggiori paure avevano un fondamento, Ned aveva una vita parallela di cui lei era totalmente all’oscuro. Un libro estremo, esagerato, sostenuto da una scrittura che si muove con sicurezza sul sottile discrimine fra tragedia e ironia e che, attimo per attimo, sembra seguire, più che costruire, il passaggio della protagonista dall’umiliazione alla vendetta. Le peggiori paure spiazza e coinvolge il lettore, tenendolo avvinto fino all’ultima pagina in un crescendo di colpi di scena in cui la complicità e le competizioni femminili sono messe a nudo in un continuo confronto di incomunicabilità con il fragile, ambiguo universo maschile. Il miglior romanzo di Fay Weldon, l’autrice inglese più anticonformista, irriverente, corrosiva di sempre, Le peggiori paure è una feroce riflessione sulla natura del matrimonio.

 

Non tutte le ciambelle escono con il buco, purtroppo ogni tanto si incontra un boccone amaro invece di uno dolce e saporito, questo può succedere sempre e in tutte le cose, anche nella lettura. Le peggiori paure di Fay Weldon per me è stata una delle poche delusioni letterarie che ho incontrato fino a ora in questo nuovo anno, sono molto dispiaciuta che questo romanzo non mi abbia rapita e catturata ma lasciata piuttosto indifferente. Infondo sono cose che succedono, non tutti i libri sono per tutti e non tutti i romanzi arrivano al momento giusto.

Tra me e Le peggiori paure purtroppo non è scattata la scintilla, ci troviamo di fronte a un romanzo molto riflessivo, psicologico e introspettivo, caratteristiche che di per sé in generale tendono a rallentare una vicenda, in questo caso particolare il libro è quasi interamente così. Per me Le peggiori paure si è rivelata una lettura molto lenta, un po’ ostica e a tratti noiosa, ho avuto la sensazione che non successe nulla, pagina dopo pagina ho avuto la sensazione di essere sempre praticamente allo stesso punto, persa tra i pensieri e i ricordi di questi personaggi che sono rimasti sempre sullo sfondo nonostante fossero protagonisti. Oltre all’immobilità della vicenda, non mi sono per niente piaciuti i personaggi, non sono riuscita a entrare in sintonia con nessuno, non ho provato empatia, solo un senso di lontananza e irritazione, ebbene sì, Le peggiori paure è popolato da personaggi davvero insopportabili.

 

C’era una divisione molto netta tra il mondo in cui Ned era vivo e il mondo in cui Ned non lo era, e sembrava quasi indecente cercare di coniugare quei due mondi. “E poi Ned è morto”: era come un’ondata che irrompeva nella sala da pranzo e spazzava via ogni cosa, sparpagliando le cianfrusaglie familiari dappertutto, con gli schianti e i guizzi della sua violenta furia che avanzava. Sembrava quasi una scortesia cercare di rimediare e di ricomporre questo misero dettaglio. Avrà avuto paura? Oppure sarà successo tutto all’improvviso?

 

Il fatto di non aver apprezzato neanche un personaggio è una cosa piuttosto unica, non so se è stata una scelta di Fay Weldon dare vita a figure del genere, di certo i protagonisti non mi sono rimasti indifferenti però è stato veramente difficile avere a che fare con loro. I personaggi secondari che accompagnano Alexandra Ludd, la protagonista, nel difficile percorso di porgere l’ultimo saluto al marito per me si sono rivelati i peggiori, tutti falsi, tendenziosi, bugiardi, strani e doppiogiochisti. Non sono riuscita a sopportare nessuno, forse perché nella vita non tollero queste caratteristiche ma allo stesso tempo mi è sembrato irreale che questa povera donna non avesse una presenza sincera e amica nella propria vita, anche la madre della signora Ludd si è rivelata distruttiva nei confronti della figlia. Capisco che è difficile poter affermare di conoscere fino in fondo una persona, specialmente persone che gravitano nelle nostre vite in modo poco approfondito ma non mi è mai capitato di imbattermi in un agglomerato di persone unicamente negative, in questo romanzo incontriamo persone cattive, nei confronti della protagonista vengono effettuati continui atti di cattiveria. La stessa Alexandra Ludd mi è rimasta molto indifferente, secondo me la protagonista non ha mostrato nessun mordente a parte proprio alla fine, è sempre stata sballottata dagli eventi e dagli altarini emersi, non ha mostrato un minimo di personalità.

Le peggiori paure di Fay Weldon per me si è rivelata una lettura piuttosto negativa, nonostante tutto però lo stile di scrittura dell’autrice mi è piaciuto, infatti in futuro mi piacerebbe avere la possibilità di leggere qualcos’altro di completamente diverso di quest’autrice.

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio

 

May the Force be with you!
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