Old But Gold – Il libro della giungla di Kipling

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IL LIBRO DELLA GIUNGLA

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Buon sabato amici lettori,

come promesso oggi parleremo di un grande classico intramontabile, sia per grandi sia per piccini, e perché no un solido ponte tra le diverse generazioni di genitori e figli, mi riferisco al Libro della Giungla scritto da Kipling. Giovedì scorso vi ho postato la recensione del nuovo film della Disney, ho letto nei giorni scorsi che è stata confermata l’uscita di un sequel, che pare essere già in lavorazione, questa scelta rispetto al romanzo è azzeccata perché c’è molto altro materiale sulle avventure di Mowgli. Inizialmente non immaginavo minimamente che si trattasse di un libro di racconti, ero certa che l’intero romanzo fosse dedicato alla storia con cui sono cresciuta da piccola, immaginate dunque la sorpresa quando terminata la lettura dell’avventura principale che tratta la sfida del cucciolo d’uomo contro la perfida tigre Shere Khan vedo che inizia una nuova storia totalmente diversa. Dopo l’iniziale stupore ho esplorato meglio la mia versione del romanzo (mini mammut della Newton Compton Editori) e ho constatato che effettivamente era composto da un insieme di racconti e che anzi conteneva sia il primo che il secondo libro della giungla. Il primo racconto, e più esteso, sulle avventure del nostro cucciolo d’uomo, è molto simile sia al cartone sia al novo film Disney, negli adattamenti cinematografici sono stati abbastanza fedeli. Dico abbastanza perché una cosa che non mi è piaciuta è proprio il finale del cartone ripreso poi dalla recente pellicola, ovvero Mowgli abbandona di sua volontà la giungla per unirsi agli uomini in un vicino villaggio dopo aver veduto una bambina della sua età, quando ancora è poco più di un bambino. Questo fatto nel romanzo è avvenuto alla fine del secondo libro della giungla, corrisponde proprio all’ultimo racconto quando il Ranocchio, ormai divenuto uomo si sente sopraffatto dal bisogno di unirsi ai suoi simili, questa ultima avventura è molto bella, toccante e anche psicologica perché assistiamo ad un forte, inaspettabile e quasi inspiegabile sconvolgimento emotivo del protagonista. Il cambiamento avviene inseguito ad un percorso di crescita sia fisica e sia psicologica di Mowgli, ora posso capire la scelta di far terminare il cartone così discostandosi in parte dal romanzo; magari all’epoca la Disney non aveva previsto di produrre un seguito. Per quanto riguarda il film di oggi credo che questa sia l’unica vera pecca che ho potuto riscontrare, o meglio quella che mi ha suscitato maggior dispiacere perché comprendo la nostalgia di voler riproporre l’antico finale però visto che dietro a questa nuova realizzazione vi è un progetto già sembra avviato di sequel perché non far le cose fatte come si deve seguendo il reale corso della storia? Sì, so che posso essere forse troppo pretenziosa per quanto riguarda la precisione delle trasposizioni ma perché in questo caso preciso poteva esser svolto un ottimo lavoro seguendo la storia ne suo insieme. In virtù del fatto che gli autori e produttori non hanno ignorato che il primo racconto del secondo libro della giungla riguardo la grande siccità vede ancora invita la malefica tigre, infatti loro lo hanno integrato nel film uscito da poco per cui mi chiedo perché non essere fedeli al libro fino alla fine. Peccato, ma comunque non vedo l’ora esca già il seguito per poter vedere su grande schermo le avventure di Mowgli di cui non ero a conoscenza. Invece riguardo agli altri racconti posso dirvi che solo un paio di essi non mi hanno colpita ed entusiasmata, infatti li ho letti abbastanza velocemente e superficialmente, si tratta di “Al servizio della regina” contenuto nel primo libro della giungla e “I beccamorti” figurante nel secondo. Tutti gli altri li ho adorati tantissimo e letteralmente divorati nonostante il sonno la sera ha spesso la meglio su di me impedendomi di assumere la mia dose ultima di lettura! L’ambientazione della maggior parte delle narrazione è, come potete immaginare, l’India. L’autore ci porta alla scoperta di questo mondo che trovo davvero affascinante, descrivere tradizioni, modi di fare e di essere tipici di questi luoghi per noi esotici. Se dovessi scegliere, i due miei racconti preferiti, diversi dalle avventure di Mowgli, sono “Il miracolo di Puron Bhagat” ma soprattutto mi ha colpita in modo davvero forte ed unico “Rikki-Tikki-Tavi”. Di tutto il romanzo adoro il fatto che siano gli animali i veri protagonisti della maggior parte dei racconti, ho trovato davvero affascinante entrare in una loro possibile ottica e capire cosa essi possano pensare di noi. Spero che se siate arrivati con la lettura fino a questo punto di avervi invogliato, stuzzicato a leggere questo romanzo e se lo avete già nel vostro cuore di avervi suscitato bei ricordi. L’unica cosa di cui mi pento è non averlo letto prima!

A presto D.

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