Zia Mame di Patrick Dennis | Recensione di Deborah

 

Siccome Norah mi ripeteva sempre che i bugiardi vanno all’inferno, mi feci coraggio e sputai il rospo: «Solo che eri una persona molto strana e che finire in mano tua era un castigo che non avrebbe augurato neppure a un cane ma che i derelitti non possono fare tanto gli schizzinosi ed io altri parenti non ne avevo.» Zia Mame prese fiato, con calma. Poi scandì: «Che bastardo.» Misi mano al taccuino. «La parola che hai appena sentito, tesoro, è bastardo» disse la zia con una vocina soave. «Si scrive bi-a-esse-ti-erre-di-o, e per la precisione significa “il tuo defunto genitore”. Adesso vestiti e andiamo.»

 

Editore: Adelphi
Data di uscita: 22 giugno 2011
Pagine: 380
Prezzo: 12.00 €
Acquistalo subito: Zia Mame

Immaginate di essere un ragazzino di undici anni nell’America degli anni Venti. Immaginate che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore delle disgrazie possibili, essere affidati a una zia che non conoscete. Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone – poco dopo effettivamente muoia, nella sauna del suo club. Immaginate di venire spediti a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha con sé, e di trovarvi di fronte una gran dama leggermente equivoca, e soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica «Ma Patrick, caro, sono tua zia Mame!», e di scoprire così che il vostro tutore è una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode, che regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento. Per fortuna sua, e dei lettori, Patrick ha scelto la seconda opzione, e scritto questo libro tuttora leggendario. Non è certo che Dennis volesse inventarsi, come è stato detto, un’alternativa americana a Mary Poppins: ma lo è che chi arriva all’ultima pagina, e vede zia Mame partire per un nuovo viaggio, ha la sensazione di separarsi dalla parte più lieve, libera e felice di sé.

 

Salutare zia Mame alla fine del romanzo è stato un po’ come essere messi di fronte alla dura realtà del tempo che passa; l’allegria e la leggerezza creata dalle pagine del romanzo si sono improvvisamente disciolte in un bicchier d’acqua, lasciando un dolce ricordo e l’amaro del dover crescere e andare avanti. Zia Mame si è rivelata un’esperienza di lettura unica; quando ero immersa tra le pagine, questo meraviglioso ed eccentrico personaggio sapeva spegnere ogni preoccupazione esterna proveniente dalla realtà e condurmi nel suo mondo sfavillante. Patrick Dennis, o meglio Edward Everett Tanner III, ha scritto un capolavoro, ha creato un personaggio che ogni lettore vorrebbe avere come zia.

 

Avrei presto scoperto che per «mattino» zia Mame intendeva l’una del pomeriggio. Le undici erano «mattino presto», mentre le nove corrispondevano a «notte fonda».

 

Zia Mame attendeva paziente nella mia libreria da tanto, troppo tempo; era quel romanzo che continuavo a guardare, ad accarezzare (Sì, accarezzare. Ha una splendida copertina “morbidosa”!) e riporre sullo scaffale con la promessa che presto lo avrei letto. Finalmente quella promessa sono riuscita a mantenerla e ora mi domando “A cos’altro ho rinunciato?” Sì, esatto…proprio come il simpatico anziano nella pubblicità della Coca Cola, mi chiedo quali altre meraviglie racchiuda la mia libreria. Sono troppo ottimista, dite? Forse sì, ma spero di no! Anche se effettivamente è difficile eguagliare la bellezza e la potenza dell’uragano Mame. Sì, Zia Mame mi ha travolta come un uragano, rivoltata come un calzino, trascinata in una spirale di divertimento, ironia, lusso e brillantezza direttamente nell’America degli Anni Venti, un’epoca che non avrei proprio voluto abbandonare. Ho provato quasi un dolore fisico a chiudere il volume e dire arrivederci a tutte le avventure sopra le righe che avevo appena vissuto al fianco di Patrick e zia Mame, erano diventati due presenze importanti nelle mie giornate, appena avevo un attimo di tempo potevo rifugiarmi nel romanzo ed evadere dalla realtà in ottima compagnia. Mi mancherà tantissimo la voce di Patrick Dennis, il suo omonimo personaggio, le esilaranti avventure durate tre decenni e soprattutto mi mancherà zia Mame con tutti gli imprevisti e stranezze che inevitabilmente porta con sé.

 

Tesoro mio, un vocabolario ampio è ciò che contraddistingue ogni vero intellettuale. D’ora in poi,» e qui tornò a rovistare nel marasma del comodino, estraendone un altro blocco e un’altra matita «ogni volta che sentirai dire, da me o da qualcun altro, una parola che non conosci, la trascriverai qui, e io ti spiegherò cosa significa. Poi la imparerai a memoria e vedrai che in pochissimo tempo ti costruirai un vocabolario come si deve. Oh, che avventura emozionante plasmare una tenera, una giovane vita!».

 

Patrick Dennis sceglie di essere protagonista e narratore del suo capolavoro, racconta vicende ispirate alle proprie esperienze e dona la vita ad un personaggio meraviglioso e divertente ispirato a Marian Tanner, sua zia. Alcuni hanno sostenuto che Dennis abbia voluto creare un’alternativa americana di Mary Poppins, non conosciamo la risposta ma di fatto zia Mame può essere paragonata alla strabiliante tata inglese e, a mio parere, è molto di più. Perdonatemi se vi pare un’eresia, forse ho maturato queste considerazioni perché da piccina non sono mai stata legata al personaggio di Mary Poppins, non lo sono neanche ora a dir la verità. Zia Mame mi ha colpita molto di più perché non è una semplice tata o tutrice, è maestra di vita e soprattutto portatrice di cambiamento e innovazione, anzi, forse è lei stessa ad essere innovativa prima che l’innovazione in oggetto sia giunta. Mame è una ventata di aria fresca e frizzante che prova a spazzare via la polvere accumulata dalle tradizioni e da idee arcaiche, ci prova ma non sempre ci riesce ovviamente. Ho amato il fatto che non sempre le sue idee, per quanto studiate, si siano rivelate una buona strategia, sicuramente hanno sempre portato con sé tanto, tanto divertimento. Zia Mame non è molto incline a rispettare regole e tradizioni, si impegna in modo viscerale in tutto ciò che fa seguendo linee guida proprie e a dir poco non convenzionali; è impossibile non amarla alla follia! Zia Mame non è perfetta, e non credo che voglia esserlo, lei è unica.

 

«Be’, per fortuna conosco una scuola nuova assolutamente divina. La sta aprendo un mio amico. È impostata su basi assolutamente paritetiche, sai. Una vera rivoluzione. Si va a lezione nudi, e la classe è piena di lampade ultraviolette. Entro il primo semestre ti sradicano tutte le inibizioni. Per forza, il mio amico è perfettamente au courant di tutto quel che accade a Vienna. Se solo gli nomini quella vecchia befana della Montessori gli piglia una crisi isterica. Lui punta soprattutto sulle arti non oggettive, l’euritmia e i gruppi a tema. Niente libri o roba del genere, per carità. Dio, come mi piacerebbe mandartici. Darebbe un bello scrollone alla tua libido.»

 

Patrick Dennis è un ragazzino di dieci anni che non è mai riuscito a legare molto con il padre, in seguito ad un malore il genitore scrive il testamento e avvisa il figlio che in caso di sua morte gli sarebbe capitata la peggiore delle disgrazie: essere affidato a zia Mame. Nel 1929 Patrick resta orfano ed è costretto ad andare a New York per bussare alla porta di zia Mame; viene accolto da un domestico giapponese, Ito, e poco dopo da un donna che sembra provenire anch’essa da quel lontano paese, si rivela poi essere la zia alle prese con il nuovo look. Da quel momento inizia per Patrick un’avventura lunga tre decenni al fianco dell’esuberante zia, tra feste, lustrini, lussi, cambi d’abito, avventure, disavventure, disgrazie e recite. Il protagonista cercherà di condurre una vita normale anche se la zia sopra le righe sarà sempre presente, verrà coinvolto in una successione esilarante di situazioni ai limiti dell’incredibile a cui non avrà la minima possibilità di sottrarsi. Zia Mame è ironia e comicità allo stato puro, è un personaggio sincero con un entusiasmo contagioso; è una persona affettuosa e amorevole, è una donna forte e determinata che trova sempre il modo di rialzarsi e darsi da fare nonostante le difficoltà. Zia Mame non è frivola, ha una solida morale che sì, in qualche caso può essere considerata fuori dagli schemi, ma la spinge a lottare contro le ingiustizie e le crudeltà.

Sarà un caso che mentre scrivo il mio parere su Zia Mame alla radio stanno trasmettendo Bohemian Rhapsody? Zia Mame è un romanzo meraviglioso, una lettura imperdibile che vi sorprenderà e trascinerà in un vortice colorato di divertimento; sicuramente uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Zia Mame è un personaggio incredibile ed indimenticabile; le parole non riescono ad esprimere tutta la sua particolarità bisogna solo scoprire, vivere ed assaporare questa lettura, e cercare di non essere troppo tristi quando «Gotta leave you all behind and face the truth».

 

 

 

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